Mi sembra doveroso dedicare un articolo a tutte quelle persone che hanno un amico a 4 zampe con cui fare trekking.
Io non resisto quando sto preparando lo zaino e lei mi guarda con occhioni stile “gatto di Shrek”, sa come convincermi.
Facciamo luce sul trekking col cane, per renderlo divertente e sicuro.

trekking-col-cane

Lei è Mia! L’hai vista in quasi tutti i miei video di trekking col cane 😉

“Il cane è un gentiluomo”, scrive Mark Twain. “È sincero, non mente, non inganna, non tradisce, è generoso, è altruista, ha fiducia”. Ma c’è di più.
Il grande scrittore Victor Hugo – come chiunque abbia un cane – si chiede: “Se guardi negli occhi il tuo cane, come puoi ancora dubitare che non abbia un’anima?”.

Trekking col cane: qualche consiglio

Io ho una grande amica, la miglior compagna di camminate e bagni nei torrenti ghiacciati, la mia mascotte: Mia.
Mia è un barboncino nano che non abbaia mai, è affettuosa e un’ottima arrampicatrice (proprio come gli stambecchi del Cingino).

Oggi proveremo a fare chiarezza su questo argomento:
Si può fare trekking col cane? A cosa bisogna stare attenti?
Cercheremo di avere un quadro completo sia per chi ha cani di taglia piccola che grande.

La mia è un’esperienza personale, soggettiva, nata principalmente dall’amore per il camminare e per la montagna, dal sentire il cane e cercare di viverlo assecondando nel migliore dei modi quella che è la sua natura.

Il dogtrekking è una delle tante attività che si possono praticare con il proprio cane.
Per quanto mi riguarda la trovo un’attività rilassante, oltre che sportiva, e soprattutto avvincente.
Sì, perché stare interi giorni e notti, magari in tenda, coi Mia è una vera e propria avventura, dove le emozioni si susseguono in continuazione. 

Le mie regole per il dogtrekking

Le regole che io mi pongo, per proteggere Mia, prima di un dogtrekking sono semplici:

  •  Le distanze e la difficoltà del percorso devono essere alla sua portata, sembra scontato ma non lo è. Il proprio cane va conosciuto.
    Soffre il caldo e ama la neve o viceversa? Cammina molto o tende a trascinarsi?
  •  Cura delle zampe.
    Ogni micro abrasione va curata, quindi controllo le sue zampine e cerco di fare attenzione al modo in cui cammina.
    Non sempre ci si accorge se il cane è sovraccaricato, perché può capitare che in caso di affaticamento ci segua per fedeltà più che per interesse.
  • Il pelo cerco di tenerlo corto, altrimenti porta in macchina tutta la flora e la fauna dei pascoli di alpeggio, ma devo fare attenzione che non sia troppo corto da scottarsi la pelle al sole.
    Trovo utile usare sempre un buon antiparassitario e controllare bene il manto dopo ogni escursione.
  • La faccio mangiare prima e dopo il cammino, mai durante se non con un piccolo premio mentre ci rilassiamo davanti ad un bel panorama.
    Il rischio è che la sua euforia nel passeggiare blocchi la digestione e le conseguenze le conosciamo tutti.
  • L’idratazione è molto importante e non le faccio mai mancare acqua fresca, se possibile faccio attenzione che non beva subito dopo aver corso come una pazza, perché tra l’affanno del respiro e la sete capita che il cane si strozzi, arrivando a rigurgitare.
  • Faccio attenzione ai terreni asfaltati, che sono più difficoltosi e caldi da percorrere.
  • Periodico controllo veterinario per assicurarmi che sia in salute, visto che camminiamo per molti km assieme.
  • Lascio che si diverta.
    Non mi arrabbio se entra negli stagni e non la sgrido se corre all’impazzata nei prati.
    E’ un momento di relax e svago per entrambe e se vuole infangarsi ben bene chi sono io per impedirlo?

Questo è il minimo indispensabile delle attenzioni che non possono mancare quando si porta su sentieri montuosi il nostro amico.
Ci sono altri piccoli accorgimenti da prendere in considerazione:

Dipende ovviamente dal tipo di trekking che si vuole praticare.
Il trekking col cane non è una passeggiata in libertà o una corsa libera.
I boschi appartengono alla comunità, così come i sentieri che in essi si districano.
Il cane deve essere legato, e i motivi credo siano molto semplici da intuire: perché possiamo imbatterci in persone che hanno paura dei cani; perché possiamo incontrare altri cani; soprattutto per rispetto verso l’ambiente e gli animali selvatici (sfido a tenere al piede un cane con un cinghiale o un capriolo che gli sfreccia davanti) e verso quell’habitat che non è – sia ben chiaro – casa del nostro cane.

Controindicazioni?
Penso nessuna: il cane deve essere ben allenato, anche solo a camminare.
Vi sono però una serie di accorgimenti che è bene prendere, nulla di complesso ma logici e di buon senso, come in qualunque altro trekking.
Un occhio di riguardo bisogna sempre averlo nei confronti delle temperature: ad esempio, dai primi di giugno fino a metà agosto preferisco tenere i cani a riposo.
Anche perché più la temperatura è fresca più il cane cammina meglio e più gli si rende piacevole l’attività. Questo per me è un punto fondamentale: il fare trekking deve essere un divertimento; così potrete poi andare ovunque!

Per fare i trekking col cane valgono le regole dei normali trekking: la conoscenza della zona e/o del percorso; così come il sapere se lungo il tracciato è possibile imbattersi in animali che potrebbero risultare pericolosi, come le vipere.
Esiste però un problema legato al dogtrekking: quando si inizia è difficile smettere e si sentirà sempre di più la voglia di uscire (con qualsiasi condizione meteorologica) per camminare e divertirsi col proprio cane.

Dalla semplice camminata di due ore, alla camminata giornaliera sino ai trekking di più giorni, che amo maggiormente e sono un punto centrale delle mie attività in solitaria.
Non è mai un’attività che va però presa sottogamba. Tendo sempre a preparare meticolosamente ogni cosa; se non posso conoscere il percorso in anticipo cerco di documentarmi sui libri valutando i tracciati o mediante racconti di persone che già conoscono il territorio.
Il trekking col cane rappresenta una delle migliori attività – alla portata di tutti – che si può condividere coi propri cani.

Lo stesso rapporto coi cani ne esce sempre rafforzato. Perché il legame, la sintonia e la reciproca comprensione sono alcune delle cose basilari.
Volete mettere la bellezza di restare per ore immersi nella natura coi vostri cani, lungo sentieri costeggiati da ruscelli incontaminati, attraversare piccoli borghi dove le case sono ancora tutte in pietra? Il dogtrekking è anche questo: la possibilità di un incontro!

Credo di non poter aggiungere altro.
Bisogna ricordarsi che un corretto equipaggiamento non procura danni fisici al cane!

Io invito ad aggiungere nei commenti quali sono le regole che adotti quando porti in passeggiata il cane e quali sono i benefici che percepisci dallo scambio.
Inoltre, ti lascio l‘articolo del mio viaggio in Toscana con Mia ed il suo trattamento Reiki!

trekking-col-cane

“Uno crede di portare fuori il cane a fare pipì mezzogiorno e sera. Grave errore: sono i cani che ci invitano due volte al giorno alla meditazione.”

Daniel Pennac