Inauguro con questo libro una nuova sezione sulla letteratura a tema viaggio, quella che fa andare lontano con la fantasia e le emozioni. Questo racconto rappresenta quello che è per me il significato del viaggio, parlo di Shantaram, di Gregory David Roberts.
Shantaram e l’India
E’ un librone di 1000 pagine e più. Lo stile di scrittura non è al pari “dei grandi”, ma è un racconto che scorre via facilmente. L’autore vive così tante avventure che sembra di leggere più racconti in uno.
E’ un’autobiografia, quindi tratta di realtà, ed è la storia di Gregory David Roberts che viene soprannominato Lin per tutto il racconto. Lin evade da un carcere australiano e si rifugia in India; passa dall’essere medico a boss della mafia, attore bollywoodiano, partecipa attivamente a due guerre, si droga, si innamora e si circonda di amici unici. Direi che non manca nulla!
La parte che ho preferito è proprio quella iniziale, quando Lin arriva in India. Ha un’ottima capacità di descrivere i luoghi e riesce a farti immergere nella cultura del posto. Senti gli odori, vedi i colori, riesci quasi a sentire i sapori. E’ bravo a descrivere la parte più povera dell’India e allo stesso tempo ad illustrare la ricchezza delle persone che ci vivono.
Dopo aver letto la prima parte mi è salita una grande voglia di avventura e sono partita per il Cammino di Santiago con il mio zainetto sulle spalle; mi ha aiutato e fatto nascere dentro voglia di esplorare i luoghi del mondo e di conoscere le persone che ci abitano.
Ci sono molti momenti in questo libro dove troviamo romanticismo in puro stile bollywoodiano, ma abbiamo anche tanti spunti filosofici attraverso i discorsi con gli amici e le riflessioni del protagonista soprattutto con un personaggio, che ha qui la figura di guida, il buon vecchio saggio descritto dal filosofo Jung.
E’ un libro ricco di spunti per riflettere sulla vita in generale e non solo sul tema viaggio: si parla di Dio, dell’universo, della condizione umana…
Al di là degli elementi di fantasia quello che a noi è arriva è quanto lui abbia amato gli indiani e la loro terra ed è per questo che riesce a trasmettere emozioni. Shantaram riesce nel difficile compito di saper cogliere la bellezza.
Mi piacerebbe ora mettere delle foto di un mio viaggio in India, che dev’essere un posto meraviglioso, ma ahimè, non ci sono ancora stata e resta uno degli obiettivi che mi sono prefissata nella vita. Che lo dico a fare, scrivimi qualcosa a riguardo se hai avuto la fortuna di visitarla (magari con uno zaino in spalla), o ancora meglio… invitami a visitarla! 😉
Mi sono commossa a leggere come vivono le persone povere negli Slum, le baraccopoli, tra malattie e scene raccapriccianti. Ne descrive molte.
Al di là di questo, con Shantaram sono riuscita a visitare l’India stando a casa. Proseguendo nel racconto ci si immerge nella SUA storia e si lasciano altri aspetti dell’India che comunque vengono sempre descritti molto bene.
La storia si concentra su Lin e diventa una sorta di auto-elevazione sul suo modo di vivere.
Io lo consiglio a tutti voi. Ok, è lungo, però ne vale assolutamente la pena.
Se lo avete già letto o lo leggerete datemi il vostro parere. Mi piace lo scambio di informazioni e la condivisione, sono qui per questo.
Cliccando QUI potete trovarlo.
Correte a leggere!
Clara
Mi hai incuriosita tantissimo ? Non conoscevo il libro, inizio subito a cercarlo ?
My Life in Trek
Poi mi dirai che ne pensi! Nell’articolo se vuoi trovi il link diretto di Amazon
My Life in Trek
Ti ringrazio, credo che tutta l’Asia sia davanti ad una grande rinascita economica.
Spero davvero che la loro spiritualità non ne venga intaccata.
Ti invidio molto per i tuoi viaggi indiani! Se ci sei stata così tante volte deve esserti rimasta dentro. Portami con teee
ariella
bello il tuo post e bella la concezione del viaggio attraverso i libri… Pensa che una cosa che mi colpisce sempre quando vado in India (ci sono stata 6-7 volte? di più? non ricordo), non è tanto la povertà estrema, anche perchè se non vai appositamente negli slums non ce l’hai esattamente sotto gli occhi, quanto la ricchezza di pochi, ma sempre di più, e la media borghesia che avanza. Ogni volta trovo sempre più giganteschi e costosi centri commerciali, locali alla moda, negozi con griffe occidentali, etc. Hai proprio l’idea di un Paese che – al contrario del nostro – sta diventando sempre più ricco. Spero questo non faccia perdere loro, gli indiani intendo, quell’identità culturale che fa innamorare molti di noi “indianofili” 🙂