Il percorso ufficiale della Via del Sale va da Varzi a Portofino. Noi abbiamo variato la meta per gustarci la bellezza di un’accoglienza pellegrina sul mare di Camogli.

Solitudine, natura, fatica ed emozioni. Ecco tutto quello che c’è da sapere.

Un po’ di storia

Ci sono molte vie del sale sparse per il mondo. Nel medioevo avevano la funzionalità di passaggio per il trasporto del sale marino dal mare alle città dell’entroterra. Il sale era prezioso per la conservazione degli alimenti nel lungo periodo ma anche per la concia delle pelli e per le tinture.

Attraverso i passaggi della Liguria, Piemonte e Lombardia, la Provenza forniva il sale più pregiato.

Il mio percorso sulla Via del Sale

La partenza è a Varzi, un borgo molto carino in Valle Staffora. La gente del posto è sempre ben disponibile ad indicarvi la via da seguire. Abbiamo fatto la prima tappa a Capanne di Cosola, la seconda a Torriglia e l’ultima a Sori per poi spostarci a Camogli in treno.

La conclusione del percorso può essere fatta anche a Portofino, Recco, Santa Margherita Ligure o comprederli tutti, in modo da visitare le perle della Liguria dopo il faticoso cammino sui suoi monti.

Abbiamo fatto all’incirca 80-90 km contando i nostri giri per i paesini e i dislivelli non sono stati semplici. Molte ripide salite nei boschi e altrettante toste discese su pietraie.

In 3 giorni il cammino si conclude ma noi abbiamo aggiunto un giorno di mare. Ognuno può regolarsi a proprio piacimento vista la semplicità dello spostamento in treno, ma se sei in cerca di un cammino italiano di pochi giorni questo può fare al caso tuo.

La cosa che mi ha lasciato più soddisfatta è la gestione della segnaletica, sempre presente e ben tenuta, e anche la bellezza dei sentieri, puliti e curati. Abbiamo trovato la forestale all’opera durante la seconda tappa, ma si percepisce una costante manutenzione.

E’ interessante questa via che nei primi due giorni attraversa la linea di confine di 4 regioni: Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna e Liguria.

Le difficoltà sulla Via del Sale

Il percorso oltre ad essere un continuo sali e scendi è per lo più su sterrato e pietraie, il che lo rende fangoso e scivoloso in presenza di pioggia (molto frequente).

Si trovano alcuni bivacchi ma pochi punti di ristoro e rifugi.

Non lo ritengo adatto ai principianti bensì lo trovo più indicato per chi ha spirito di adattamento e capacità di Problem solving in situazioni di disagio (leggi: se sei un lamentoso incallito scegli una via più turistica e meno solitaria).

Non c’è tanto asfalto, si trova solo in brevi tratti vicino ai paesi principali e nella lunga discesa che porta a Sori. Noi abbiamo optato per l’autostop sul cassone di un camion negli ultimi 3-4 km e abbiamo reso memorabile una parte orribile.

Noterai la via indicata con nomi differenti: fino alla Liguria sarà denominata Via del Sale, per poi prendere la dicitura VM (Via del Mare), anche se il percorso è lo stesso. Attraverserai anche un tratto dell’Alta Via dei Monti Liguri, in cresta. Davvero molto bella e suggestiva.

Non ci sono fonti d’acqua al di fuori delle soste.

L’ultima tappa è un po’ malridotta rispetto alle altre, speriamo sistemino tutto al più presto.

Ristori durante le soste sulla Via del Sale

Tappa 1 – 20 km

A Varzi c’è un piccolo supermercato, lì abbiamo preparato i panini per la prima giornata.

Si fa sosta a Castellaro, dove c’è un ristorante. Consiglio di fermarsi qualche minuto perché da lì in poi inizia una ripida salita nei boschi, dura circa 4 km e sembra non finire più. Munisciti di acqua.

Prima di completare la tappa a Capanne di Cosola si trova anche un punto di ristoro sulla cima del Monte Chiappo.

Tappa 2 – 24 km

La sosta è a Capanne di Carrega, dove abbiamo pranzato con dei panini comprati lì (cercheranno di gonfiare i prezzi, in puro spirito pellegrino…).

Prima dell’arrivo a Torriglia si trova un bel rifugio CAI a Donetta. Anche lì abbiamo fatto pausa birra, ma non prendere i biscotti (una manciata di macine mulino bianco) perché le pagherai a peso d’oro.

Tappa 3 – 26 km

La sosta che abbiamo previsto era a Sant’Alberto di Bargagli, lavorano prevalentemente la sera per cui dovrai accontentarti di quel che trovi.

Abbiamo proseguito per Sori con molta fame.

Dove dormire sulla Via del Sale

Tappa 1

La prima tappa a Capanne di Cosola ci ha deluse molto.

Prezzi esorbitanti, servizio scadente e approfittamento da parte della gestione.

Se puoi scegliere ti consiglio di deviare un poco e pernottare a Capannette di Pey, che dista 800 m. Non so dirti come sarà, ma costa un po’ meno e ti eviti un servizio che di per certo non viene incontro ai viandanti.

Tappa 2

Torriglia è stata una bellissima sorpresa.

Abbiamo deviato un poco dal sentiero e siamo andate al Mulino del Lupo, dove abbiamo trovato una deliziosa famiglia ad accoglierci calorosamente.

Qui si respira lo spirito del cammino.

E’ stata la parte più bella del viaggio e una semplice cena con loro ci ha arricchite molto.

(Colgo l’occasione per mandare a Marco e Fabrizia una abbraccio virtuale, vi portiamo nel cuore).

Tappa 3

Abbiamo improvvisato questo cammino sotto Ferragosto e la Liguria è una meta molto cara e gettonata.

Non ci hanno accolte in nessun albergo, B&B, affittacamere per una sola notte, per cui, visto che a poche ore dal nostro arrivo non avevamo ancora una soluzione e in spiaggia non si poteva dormire a causa della pioggia, ho avuto la brillante idea di chiamare il parroco del Duomo di Recco, il quale si è rifiutato di aiutarci perché il cammino che stavamo facendo non è considerato religioso (…).

Fortunatamente a Camogli ci sono i frati Olivetani, con un bellissimo monastero vista mare e la presenza gentile di Don Francesco che non ha esitato un attimo e ci ha dato accoglienza pellegrina a donativo. Grazie.

Nei dintorni di Camogli vale la pena visitare San Rocco, San Fruttuoso e Punta Chiappa.

Come tornare a Varzi

Noi abbiamo lasciato la macchina in un parcheggio gratuito a Varzi.

Per tornare da Camogli abbiamo preso un treno fino a Genova, da Genova a Voghera e da Voghera un autobus fino a Varzi.

E’ più complicato dirlo che farlo, non ti preoccupare. E’ tutto splendidamente servito dai mezzi e i biglietti li puoi fare una volta salito.

Una parentesi devo dedicarla al disastroso crollo del ponte Morandi a Genova.

Al nostro arrivo alla stazione eravamo abbastanza stanche, per il cammino, il poco cibo e per il diluvio che ci siamo prese.

Abbiamo visto che c’erano parecchi ritardi e nessuno ci spiegava il perché. I megafoni dicevano “linee interrotte a causa delle cattive condizioni atmosferiche, i mezzi non possono circolare”.

Dopo un’oretta di attesa un carabiniere ci ha sussurrato che la realtà era differente, pareva fosse caduto un ponte su un binario, “devono solo togliere le macerie e ripristinare il servizio”.

Abbiamo saputo dalle telefonate di amici e parenti che volevano accertarsi stessimo bene che la portata del danno era ben diversa. Si parlava di una tragedia, non di un ponticello in frantumi.

Di lì a poche ore le linee sono state sistemate, tutti hanno mantenuto la calma (mai vista così tanta gente in una stazione) e la situazione è stata gestita egregiamente.

Consigli a chi vuole incamminarsi sulla Via del Sale

Non è facile, ma con un buon allenamento si fa tranquillamente.

Per la sua durata può essere anche un buon primo cammino.

Con me c’era Sara, una ragazza al suo primo trekking di più giorni e nonostante le difficoltà lo ha portato a termine senza nessun problema.

Nel video che uscirà a breve sul canale YouTube lei stessa vi darà le sue “impressioni a caldo”.

E’ un’esperienza da fare, va bene anche per chi ha appena iniziato, con un po’ di preparazione (se fino a ieri stavi sul divano non puoi partire e farti 100 km a piedi con questi dislivelli) ma è fattibile, faticoso ma fattibile, e ben segnato, i sentieri sono belli (a parte l’ultima tappa che è un po’ in mezzo alla giungla e ai rovi) però è un bel cammino, dai paesaggi che tolgono il fiato (letteralmente) soprattutto nella seconda tappa.

I punti di accoglienza in Italia sono da rivedere, non siamo ancora preparati. Non c’è ancora la distinzione tra pellegrino e turista, però è abbordabile.

Guida e App per la Via del Sale

Ho avuto modo di sfogliare due guide che ritengo accurate. Sono questa, Più economica, e questa, molto completa anche da un punto di vista storico.

Io non ho portato nessuna guida e nei rari momenti di smarrimento mi sono affidata all’app Maps Me che funziona offline ed è molto precisa. L’ho usata anche in Perù e senza mi sarei persa.

Equipaggiamento per la Via del Sale

Io ormai sono diventata molto essenziale. Non porto mai cose superflue e cammino leggera. Ti faccio un elenco della mia attrezzatura:

  • Zaino Forclaz Air + da 20 l. Mi ci trovo molto bene
  • Asciugamano in microfibra. Non è detto che venga fornito dove alloggerai
  • Bacchette da trekking. Indispensabili con quei dislivelli.
  • Costume, se hai in mente di andare al mare
  • Biancheria intima
  • 3 o 4 paia di calze da running. Le preferisco a quelle da trekking perché sono sottili e ben ferme sul piede.
  • Un pantalone lungo e uno corto, poi dipende sempre da quando partirai e da come sei abituato.
  • 3 o 4 t-shirt tecniche
  • Una maglietta di cotone per dormire
  • Felpa
  • K-way indispensabile + coprizaino. Altrimenti una mantella antipioggia.
  • Buff scaldacollo. Io li uso molto perché se sudo li metto in testa e se ho freddo al collo, semplice ma efficace. Sono anche degli ottimi asciugamani in alcune occasioni 😀
  • Ciabatte. Se puoi investi nelle Birkenstock che sono davvero riposanti per i piedi dopo molti km di cammino (e durano una vita).
  • Beauty
  • Coltellino svizzero, lo porto sempre come anche lo spray al peperoncino, ma valuta tu.
  • Scarpe. Io ho usato le Salomon SpeedCross 4 che tra poco sostituirò con un altro marchio. Se puoi prendile in Goretex perché se piove ti ritroverai nel fango.
  • Un libro. Se vuoi portarne uno ti consiglio Il sogno del drago di Enrico Brizzi: 12 settimane sul Cammino di Santiago da Torino a Finisterre

Ti lascio il video con il percorso ripreso in live. Si sa… i cammini, brevi o lunghi che siano, smuovono pensieri ed emozioni che io sento il bisogno di riportare e condividere con chi può capire.