Ciao a tutti i miei compagni di viaggio! Oggi voglio raccontarvi di una tappa che mi ha lasciata senza fiato, sia per lo sforzo che per la bellezza: l’escursione dal Santuario di Oropa al Rifugio Coda. Questa tappa rientra nel mio lungo percorso lungo la Grande Traversata delle Alpi, un’esperienza che mi ha regalato emozioni indimenticabili.

I dati tecnici

  • Partenza: Santuario di Oropa
  • Arrivo: Rifugio Coda
  • Dislivello: + circa 1250 metri – circa 250 metri
  • Tempo di percorrenza: 3 ore e mezza circa
  • 10 km
  • Difficoltà: E (escursionistico) – alcuni tratti esposti
  • gpx

Un sentiero che incanta

Dal Santuario di Oropa, ho imboccato il sentiero D13, lasciandomi alle spalle la maestosità del santuario e immergendomi nella natura incontaminata. Il percorso, sebbene impegnativo, è ricco di panorami mozzafiato. Dopo aver superato il Rifugio Rosazza, in cui ho fatto un pausa ma non mi ci sono trovata particolarmente bene, ho bevuto alla Fonte del Bersagliere e ho raggiunto il Lago del Mucrone, un gioiello incastonato tra le montagne. L’acqua cristallina e la cornice alpina hanno reso questo luogo un’oasi di pace.

Si giunge presto al primo passo e da qui, il sentiero si fa più esposto, offrendo una vista spettacolare sulla vallata. Ho ammesso di aver provato un po’ di emozione, ma la bellezza del panorama mi ha subito ripagata della fatica.

Rifugio Coda: un abbraccio caldo in alta quota

Arrivata al Rifugio Coda, sono stata accolta da un’atmosfera autentica. Il rifugio, spartano e a conduzione familiare, mi ha regalato una sensazione di pace e tranquillità. Le piccole camerate in legno, seppur essenziali, sono state un rifugio accogliente dopo una giornata passata a camminare.

La sera, ho cenato in compagnia di altri 2 escursionisti tedeschi, scambiando storie e consigli. Il panorama dal rifugio sul Biellese è semplicemente incantevole: un tappeto di luci che si estende a perdita d’occhio.

Vista dal Rifugio Coda

Un’Alta Via e un’emozione che continua

Ho scoperto che dal Rifugio Coda passa anche l’Alta Via numero 1 della Valle d’Aosta, un ulteriore motivo di orgoglio per questo luogo. Chissà se presto potrò percorrerla 😉

Ora, mentre scrivo queste righe, mi trovo già a pensare alla tappa successiva. Vi svelo che mi ha messo a dura prova, soprattutto per le mie vertigini, ma non posso fare a meno di esserne entusiasta. Vi racconterò tutto nel prossimo articolo.

Cosa portare nello zaino

Ne ho già parlato in dettaglio in questo video, ma per i più pigri ho pensato di aggiungere una pratica lista:

  • Scarponi da trekking
  • Abbigliamento tecnico a strati
  • Giacca impermeabile e antivento
  • K-way
  • Cappellino
  • Occhiali da sole
  • Crema solare
  • Bastoncini da trekking
  • Borraccia
  • Snack energetici
  • Mappa e bussola (o GPS)
  • Torcia frontale
  • Kit di pronto soccorso

Consigli utili

  • Informarsi sulle condizioni meteo prima di partire e dello stato dei sentieri
  • Avvisare qualcuno della propria destinazione e dell’orario previsto di rientro
  • Rispettare l’ambiente e non lasciare traccia del proprio passaggio

Un tuffo nella storia e nella natura

Sapevi che il Santuario di Oropa, punto di partenza di questa escursione, è uno dei santuari mariani più importanti d’Europa? La sua storia affonda le radici nel Medioevo e la basilica, con la sua architettura barocca, è un vero gioiello. E il Lago del Mucrone? Le sue acque cristalline nascondono un segreto: si dice che in fondo al lago si trovi un tesoro nascosto, un forziere pieno d’oro. Una leggenda affascinante che da secoli alimenta la fantasia di chi visita questo luogo incantato. Inoltre, il Rifugio Coda, oltre ad essere un punto di riferimento per gli escursionisti, è anche un luogo di interesse storico: la sua costruzione è legata alla storia dell’alpinismo e della valorizzazione delle Alpi biellesi.

Spero che questo racconto vi abbia ispirato a scoprire le meraviglie delle nostre montagne. Alla prossima avventura!