Poncione di Ganna, Prealpi Lombarde Occidentali, 993 m di altitudine. Vediamo come arrivare dalla Via Normale.
Con la sua forma piramidale, il Pancione di Ganna è tra le montagne più belle della provincia di Varese. Già visibile dall’autostrada, incombe sulla Valganna. Ripidi boschi lo rivestono, una dolce dorsale lo unisce al Monte Minisfreddo, poco più alto.
Sulla sua cima c’è una grande croce di metallo con base in cemento, che all’alba brilla baciata dal sole nascente. L’itinerario proposto, che parte dal Passo Tedesco, percorre la cresta sud est, la mediana in quanto a difficoltà tra i 3 percorsi presenti (vi lascio in fondo all’articolo una nota con gli altri due), con discesa dalla più facile cresta sud.
La salita dalla cresta nord è di tipo alpinistico.
L’escursione è breve, ma estremamente panoramica, più essere allungata con la salita al Minisfreddo.
Dati
Catena: Piambello – Campo dei Fiori – Monte Nudo
Punto di partenza: Passo del Tedesco (740 m), a Ganna (Va)
Dislivello +: 300 m
Tempo di percorrenza indicativo: 1 h – 1,30 h
Tipo di percorso: sentiero segnato
Attrezzatura consigliata: normale dotazione escursionistica
Periodo consigliato: tutto l’anno, eviterei i mesi più caldi
Difficoltà: EE
Frequentazione media, presenza del libro di vetta, versante N-E/S-E
Salita e discesa
Da una rudimentale panchina, sulla destra si risale la cresta sempre più ripidamente. Nell’ultimo tratto, ormai in vista della grande croce, si superano alcuni gradini rocciosi, per sbucare infine sulla vetta. Panorama a 360 gradi su Monte Rosa, Mischabel, Dom, Wessmiess, Finsterarhorn, Grigne, Legnone, Disgrazia.
Si può tornare dalla medesima via oppure lungo la dorsale escursionistica che unisce il Poncione al Minisfreddo: il sentiero è buono e si percorre la cresta. Tenendo la sinistra si compie un anello, alla panchina di partenza. Proseguendo sul sentiero, invece, si arriva al Minisfreddo.
Un po’ di storia
A Induno Olona, nel 1883, nacque Luigi Ganna, ciclista su strada celebre per essere stato nel 1909 il primo vincitore del Giro d’Italia. Inizialmente muratore a Milano, percorreva tutti i giorni in bicicletta 100 km da induco Olona a Milano e ritorno. Nel 1909 vinse la Milano-Sanremo in 9 ore e 32 minuti e la prima edizione del Giro d’Italia. Luigi Ganna rimase negli annali del giornalismo sportivo anche per la risposta data al cronista che gli chiese quale fosse la sua impressione più viva dopo la vittoria e a cui rispose: “l’impressione più viva l’è che me brusa tanto ‘l cù!”.
Da vedere nei dintorni
Il lago di Ganna è un piccolo lago, ora riserva faunistica e naturale, situato a 390 m di quota e con una profondità massima di 3 m. Ha come affluente sotterraneo il torrente Margorabbia, che poi sfocia sempre sotterraneamente nell’adiacente lago di Ghirla. Entrambi si vedono dalla vetta del Poncione di Ganna.
Gli altri due percorsi
Salita per la cresta nord
Impegnativo itinerario, si entra sulla destra della via normale. Ci si inerpica nel bosco lungo una traccia che in breve porta sotto la “Foglia”, una grande roccia staccata dal corpo della parete, con la quale si forma una stretta e verticale gola.
Con facili passi di arrampicata tra ripide balze erbose, si salgono alcune boccette (II), arrivando all’imbocco della spaccatura, attrezzata su entrambe le facciate. Sulla parete di sinistra ci sono varie vie chiodate con difficoltà fino a V grado. Sulla traccia invece, ci si sposta a sinistra per un ripido fanalino con terriccio e roccette, che conduce ad un terrazzo erboso. Per gli amanti dell’arrampicata, da qui si può fare molto di più.
Variante dall’Alpe Tedesco
Dal parcheggio sotto l’alpe, raggiungibile con ripida stradina, si imbocca l’ampia mulattiera per Ronco/Ravasina (segnavia 3V Via Verde Varesina – che tra l’altro ho percorso e mi piacerebbe molto venisse ripristinata- con classiche bandierine bianco e rosso). Dopo poco, sulla destra, c’è una deviazione, segnalata a grosso modo, che sale decisamente incrociando l’itinerario normale. Da qui si raggiunge la cima come descritto in precedenza.
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