

Pensare alla Liguria significa immaginarsi una bella colazione in spiaggia con una focaccia dal gusto indimenticabile, magari ascoltando un certo e noto cantautore italiano mentre davanti a sé il mar Tirreno mostra con impegno i suoi lati migliori.
Come spesso accade gli stereotipi riescono a fare la fortuna dei luoghi che caratterizzano: la stessa Disney ha recentemente realizzato un film che mostra con fantasia e intelligenza molte delle meraviglie nascoste tra Genova e dintorni.
Se non si vuole fare i conti con le invivibili caratteristiche delle cinque terre, sempre ingolfate di turisti, quello che si può fare è rimanere un po’ a Genova e darsi a qualche trekking nelle vicinanze. Il capoluogo Ligure, infatti, complice la sua posizione geografica, è circondato da monti e colline che possono regalare grandi sorprese a chi è alla ricerca di panorami emozionanti.
Ho selezionato per voi tre facili escursioni da fare vicino a Genova. Prima di partire, scarpe ai piedi, per un monte o per un crinale a picco sul mare è bene fare una cosa: usare un deposito bagagli a Genova. In questo modo potrete lasciare in città le vostre borse e valigie, portandovi appesso solamente lo zaino e un paio di bastoncini e godervi in tranquillità la vostra giornata in mezzo alla natura incontaminata.
I laghetti di Nervi
Una delle sorprese più interessanti per chi vuole esplorare i dintorni di Genova è rappresentato dai laghetti di Nervi, ovvero una serie di specchi d’acqua di piccole dimensioni che si trovano nelle vicinanze dell’omonimo quartiere del capoluogo.
Questi laghetti, nascosti tra gli appennini liguri, sono il risultato di diversi rigagnoli che prima di confluire nel torrente Nervi si dipanano e rallentano, creando laghetti e cascatelle.
Il modo migliore per potersi godere questo sentiero è partire dal cimitero di Nervi nel comune di Genova. Da qui il sentiero si dipana per 6.4 chilometri per circa 200 metri di dislivello. Per completare il sentiero, tra andata e ritorno, sono necessarie un paio di ore.
Da qui bisogna costeggiare il Rio Garega in salita, tra ponti di cemento e stradine sterrate immerse nel verde, risalendo quella che una volta era la strada che portava al piccolo borghetto di Mulinetti. Nonostante il percorso passi anche sotto il cavalcavia dell’A12, la sorpresa che si proverà ad arrivare in prossimità dei laghetti più grandi sarà molta.
L’area è mediamente attrezzata, complice anche l’azione dell’associazione laghetti di Nervi che ha usato alcuni degli edifici preesistenti per l’organizzazione di laboratori e attività. Andando più avanti e seguendo il segnavia bollo rosso pieno sarà possibile scoprire tutti gli altri laghetti che popolano il rio Garega.
Le acque, caratterizzate da questi splendidi colori tra il verde ed il blu derivante dal fondale muschioso, sono ottime d’estate per cercare un po’ di refrigerio. Con un po’ di fortuna (e di pazienza) sarà anche possibile sfruttare l’albero che gli abitanti del luogo hanno adibito a trampolino: basterà prendere in mano la corda che pende da uno dei rami più grandi e usarla come liana per regalarsi un tuffo degno di una foto ricordo!
Da Bogliasco alla cima del monte Santa Croce


Allontaniamoci un po’ da Genova senza esagerare.
Ad una ventina di chilometri dal centro della città, sulla riviera di levante, è possibile intraprendere un percorso ad Anello che dal comune di Bogliasco arriva a toccare la cima del monte di S. Croce.
Nel mezzo ci sono moltissime delle grandi bellezze che caratterizzano la Liguria: caruggi, orticelli privati, muri in pietra a secco, terrazzamenti e addirittura un piccolo ponte romano; il tutto, chiaramente, in mezzo ad uno splendido frammento di macchia mediterranea.
Il percorso ha una lunghezza di circa tre chilometri che, in salita, si percorrono in circa quarantacinque minuti per trecento metri di dislivello. È chiaramente un percorso adatto ad un po’ tutte le gambe, bambini compresi, ed è ben segnalato con indicazioni visive e non.
Per partire con questo percorso consigliamo di posteggiare presso Piazza Gaetano Luce; a ridosso di questa stessa piazza sarà possibile trovare il sentiero che, passando in mezzo alle case, porta verso la cima del piccolo monte.
Dopo qualche centinaio di metri sarà possibile imbattersi nella prima e unica biforcazione: entrambi i sentieri portano allo stesso punto, cambia semplicemente la ripidità delle salite.
Arrivati in cima al Monte di S. Croce sarà possibile godere di un meraviglioso panorama sulla costa genovese e non solo. Se è molto facile riuscire a vedere il monte di Portofino e Camogli, guardando in mare è possibile (con le giuste condizioni) scorgere tanto la Corsica quanto le più settentrionali delle isole Toscane.
Insieme al panorama sarà possibile visitare la cappella di Santa Croce e godersi il panorama approfittando dei tavoli da picnic o del prato per riposarsi o rifocillarsi. Sono assenti punti vendita con cibo mentre, fortunatamente, non manca una fontanella con l’acqua potabile.
Alla ricerca dei laghi del gorzente


In bilico tra Piemonte e Liguria, a una trentina di minuti di macchina da Genova, è possibile trovare uno splendido itinerario che passando tra diversi comuni segue l’Alta Via dei Monti Liguri, offrendo una varietà di paesaggi mozzafiato.
Questo sentiero costeggia il fiume Gorzente e termina al cospetto di laghi creati dal passaggio dello stesso fiume. A differenza dei trekking precedentemente citati all’interno di questo articolo, questo si snoda per ben 13 chilometri di lunghezza con un dislivello di circa 480 metri, per una durata di circa cinque ore in condizioni ottimali.
Il luogo migliore da cui intraprendere questo splendido anello è Prou Renè, sulla strada provincia dei piani di Praglia. Inizialmente si viene subito catapultati all’interno di una fitta area boschiva per poi diventare ancora più comoda, accompagnando con lo sguardo e con il passo il fiume Gorzente tra passerelle in legno e massimi.
Andando avanti ci si imbatte presto in delle particolari strutture che sono piuttosto rare al giorno d’oggi: le neviere. Queste strutture sono vecchie centinaia di anni e venivano usate per raccogliere la neve; quest’ultima veniva poi compressa e trasformata in ghiaccio per gli utilizzi più disparati.
Continuando sul sentiero, dopo circa un’ora è possibile avere il primo scorcio su uno dei due laghi del Gorzente e si inizia a scorgere la successiva destinazione, la diga. Per raggiungere il lago bruno è necessario raggiungere prima la sommità della diga e poi attraversare il bosco del Parco delle capanne di Marcarolo.
Superato il parco della capanna si arriva, dopo una salita, alla vetta del monte Bric Nasciu. Qui sarà possibile avere una splendida vista a 360 gradi sui due laghi e sarà anche possibile risposarsi grazie alla panchina presente. Da qui in poi, con un po’ di pazienza, inizia la seconda parte dell’itinerario che porta prima all’osservatorio naturalistico del CAI di Bolzaneto e poi alla strada del ritorno.
Il sentiero naturalistico dei Laghi del Gorzente è un sentiero dal grandissimo fascino che, purtroppo, non ha molti servizi per gli escursionisti ed i passeggiatori più pigri. Meglio venire preparati in termini di cibo e bevande se si vuole affrontare questo percorso.
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