Sono partita per il Tour del Monte Bianco un po’ preoccupata, perché si tratta di un trekking davvero impegnativo. Un tour ad anello con partenza e arrivo, nel mio caso, da Courmayeur e che abbraccia per 160 km le pendici del Monte Bianco, con oltre 10,000 metri di dislivello percorsi in 10 giorni, con alcune suggestive varianti che mi hanno portato ad un totale di 170 km. 

12 valli e 3 nazioni (Italia, Svizzera e Francia), sotto i 2000 metri di quota, che offrono scorci sulle vette del Monte Bianco, sui ghiacciai che si tanno pericolosamente ritirando e sulle valli aperte.

Ho affrontato il percorso in agosto in compagnia di due ragazzi sportivissimi (uno fa trail running e l’altro triathlon, povera me), spostandomi di rifugio in rifugio. 

Il tracciato ufficiale del Tour del Monte Bianco prevede 12 tappe, ma c’è la possibilità di personalizzare il proprio itinerario. 

Di seguito descrivo il mio itinerario e do i miei migliori consigli.

tour monte bianco

Come in tutti i percorsi a piedi, volendo c’è la possibilità di prendere bus o funivie, così da evitare parti che non si vogliono percorrere o per aggiungere mete suggestive.

Noi non lo abbiamo mai fatto, anche se la tentazione a volte era forte.

Per dormire ci siamo sempre appoggiati a rifugi di montagna salvo una volta che abbiamo preferito l’albergo per riposare più comodamente.

Ci siamo chiesti se si potesse montare la tenda e purtroppo è vietato su tutto il suolo sotto ai 2000 metri. C’è chi se ne frega, noi abbiamo rispettato le regole.

C’è anche chi ha provato a percorrerlo in mtb, ma lo sconsiglio fortemente perché il più delle volte li vedevo con la bici in spalla, e non è il caso di aggravare il peso che si porta addosso.

Le mie tappe sul Tour del Monte Bianco

Giorno 1: Courmayeur – Chalet Val Ferret 

Durata: 7 ore

Distanza: 19,5 km 

Dislivello: 1.200 m 

Traccia GPS

Dimentica il Cammino di Santiago, questa è un’avventura totalmente diversa!

Giorno 2: Chalet Val Ferret – La Fouly

Dove dormire: rifugio Maya-Joie 

Durata: 7  ore 

Distanza: 17 km 

Dislivello: 800 m 

Traccia GPS

Si arriva in Svizzera e ci sono due varianti di questa tappa: una è più facile e attraversa il fondo valle, l’altra è più impegnativa e sale in quota, premiando con paesaggi da cartolina sul Monte Bianco. 

Ho scelto quest’ultima, salendo al Colle Val Ferret e oltrepassando il confine con la Svizzera. Consiglio di fare la stessa scelta.

Giorno 3: La Fouly – Champex-Lac 

Dove dormire: Relais d’Arpette 

Durata: 5:30 h 

Distanza: 19,4 km 

Dislivello: 680 m

Traccia GPS 

Questa tappa è spesso saltata da chi percorre il Tour del Monte Bianco, perché priva di scorci sul Massiccio.

Io però l’ho trovata molto bella dal punto di vista paesaggistico, soprattutto nella zona del Champex-Lac, che ospita un lago balneabile, o lungo la deviazione finale che porta a delle cascate e ad un gioco di ruscelli particolarmente interessante. 

Inoltre, in questa tappa non c’è un dislivello intenso e quindi può essere la giusta occasione per far riposare le gambe dalle fatiche dei giorni precedenti.

Giorno 4: Variante della Fenêtre d’Arpette dal Relais d’Arpette – a Trient

Dove dormire: rifugio Du Peuty 

Durata: 9 h

Distanza: 17,6 km 

Dislivello: 1.000 m 

Traccia GPS

Tappa molto impegnativa, con salita ripida e lunghissima discesa, altrettanto ripida, su roccia che mette a dura prova la resistenza delle gambe.

In pratica si “scavalca” un alto passo di montagna.
Il paesaggio è incredibilmente bello, ma la stanchezza potrebbe compromettere la gioia che ne deriva.

E’ stato il momento più tosto per me, ma essendo una deviazione si può tranquillamente evitare.
Sono salita alla Fenetre d’Arpette lungo una ripida salita su pietraia con già alle spalle giorni di cammino.
Il brutto è arrivato con la discesa, oltre 1000 metri di dislivello ripidi quanto la salita e apparentemente infiniti.

Giorno 5: Trient – Argentière 

Durata: 5 h

Distanza: 16,9 km 

Dislivello: 900 m

Traccia GPS

Il percorso originale prevede, dopo il Col de Balme, un passaggio in cresta molto panoramico. Tuttavia, in caso di maltempo, è consigliato dirigersi a fondovalle verso Argentière per evitare situazioni di pericolo.

Ovviamente io ho trovato un diluvio pazzesco, contornato da temporale e freddo. Con il senno di poi è stato bellissimo, però ho perso lo scenario paesaggistico.

Giorno 6: Argentière – Chamonix 

Durata: 9 ore

Distanza: 21,5 km 

Dislivello: 1157 m 

Traccia GPS

Questa tappa è la più scenografica e panoramica dell’intero percorso… se non trovi il cielo coperto da grossi nuvoloni bianchi come nel mio caso.

Prevede anche un passaggio attrezzato con scala a pioli e con cordino metallico, quasi una via ferrata (sono stata duramente criticata dai saccenti del web per non aver avuto il kit da ferrata ma puoi andare tranquillo, non è necessario e nessuna guida, sito, info Point di dirà di portarlo).

Giorno 7: Variante del Col du Tricot da Chamonix – a Saint Gervais

Dove dormire: Auberge du Truc 

Durata: 7 h

Distanza: 15,4 km 

Dislivello: 1500 m 

Traccia GPS

Ancora una variante del Tour del Monte Bianco classico, ma assolutamente consigliata dal punto di vista paesaggistico, data la visuale su ghiacciaio. Questa parte include anche un passaggio su ponte sospeso molto traballante, ma suggestivo.

Giorno 8: Saint Gervais – Les Contemines

Dove dormire: Rifugio de La Balme 

Durata: 5 h

Distanza: 15 km 

Dislivello: 575 m 

Traccia GPS

Tappa più semplice delle precedenti, che abbiamo dovuto accorciare a causa del meteo, ma che ci ha regalato comunque paesaggi incredibili. 

Il rifugio è stato il meno accogliente di quelli trovati lungo il percorso, vale la pena trovare un’altra alternativa.

Giorno 9: Variante del Col des Fours da Les Contamines – a Borg Saint Maurice

Dove dormire: Rifugio des Mottes 

Durata: 7 h 

Distanza: 15,7 km 

Dislivello: 1080 m 

Traccia GPS

Consiglio fortemente di dormire in questo rifugio, molto caratteristico e collocato in un tipico alpeggio alpino. Ho riposato molto bene e mi sono anche divertita!

Giorno 10: Ritorno a Courmayeur 

Durata: 9:30 h

Distanza: 28 km 

Dislivello: 1255 m

Traccia GPS

Essendo un percorso ad anello, la tappa finale del Tour del Monte Bianco riporta a Courmayeur, punto di partenza dell’itinerario. 

Il Tour del Monte Bianco tocca diversi centri abitati, ma si snoda soprattutto in ambienti selvaggi. E’ impossibile perdersi, ma è talmente impegnativo che anche se ci fossero stati punti di interesse nei dintorni, sarebbe stato difficile trovare l’energia per una visita alla fine di ciascuna tappa, almeno per quanto mi riguarda (tutto ciò che desideravo era sdraiarmi a leggere o a contemplare la meraviglia attorno a me).

Il finale del Tour del Monte Bianco è complicato fino all’ultimo momento: una discesa finale di quasi 2000 metri che mette alla prova anche le migliori ginocchia!

Consigli per affrontare il Tour del Monte Bianco

  • Il Tour del Monte Bianco non è un percorso paragonabile al Cammino di Santiago o ad altri trekking di più giorni: è un itinerario tosto, con dislivelli importanti, dislivelli che mettono a dura prova l’escursionista sin dal primo giorno.
  • I sentieri sono tutti puliti, battuti da escursionisti di tutto il mondo (pochissimi italiani), e ben segnalati (anche le deviazioni lo sono in modo esaustivo).
  • Non si sale mai in alta quota, per questo è un percorso adatto a tutti gli escursionisti, se ben allenati. Il giro che si compie è attorno al Monte Bianco, non si sale mai su ghiacciaio o in parete.
  • Per preparare l’itinerario, trovare aggiornamenti sul percorso e i luoghi, prenotare le strutture di accoglienza, consiglio altamente il sito ufficiale molto preciso ed estremamente dettagliato.
  • Bivaccare con la tenda è vietato sotto i 2500 metri di quota, quindi ovunque lungo il tracciato. Tuttavia se poste in modo discreto e per un tempo molto limitato, le tende sono tollerate. Va a tuo rischio e pericolo.
  • Il momento per me indimenticabile sul Tour del Monte Bianco non è stato solo uno. Ogni volta che arrivavo alla fine della tappa, ogni volta che vedevo un ghiacciaio non ancora consumato dal riscaldamento globale, ogni volta che nei rifugi mi servivano un pasto abbondante, quella era gioia pura. Goditi ogni singolo istante.
  • Raccomando il Tour del Monte Bianco a persone molto allenate nel cammino in montagna. Bisogna essere preparati ai notevoli dislivelli (non mi stanco di ripeterlo) e alle lunghe distanze con cadenza quotidiana.

    Sottolineo più volte nei video del mio canale YouTube che il Tour del Monte Bianco è una vera e propria prova di resistenza, quasi una performance sportiva, che richiede allenamento e preparazione per affrontare il viaggio.
  • il punto più comodo per partire dall’Italia è certamente Courmayeur. Bada bene che il parcheggio non si trova se non spendendo molti molti soldi, e i vigili sono cattivissimi. Pare che il turismo dia fastidio da quelle parti, è una cosa prettamente d’èlite.
    Tuttavia noi abbiamo messo la macchina nel parcheggio pubblico del campo sportivo, non abbiamo avuto problemi.

    La soluzione più comoda ed ecologica è prendere un bus della SAVDA

Quando partire per il Tour del Monte Bianco?

In dieci giorni di TMB, ad agosto, ho trovato tanta pioggia ma anche bel tempo, senza caldo eccessivo (anzi, la sera faceva abbastanza freddo) per cui consiglio agosto al pari di altri mesi caldi. L’unico problema è che in questo periodo il Tour del Monte Bianco è affollato da gente di tutto il mondo. Ho incontrato tedeschi, svizzeri, polacchi, perfino coreani, ma solo gli italiani sembrano mancare da questo itinerario (saranno tutti a Santiago o sulla Via degli Dei!)

Le accoglienze sono ben distribuite ma consiglio di prenotare con larghissimo anticipo.

tour del monte bianco

Regolare i tempi di cammino

Chi cammina mediamente percorre i 5 km/h, che diventano 3-4 se abbiamo uno zaino pesante sulle spalle.

Tuttavia il Club Alpino Italiano statisticamente prevede un tempo di un’ora circa per dislivelli di 300 m.

Questo significa che in montagna, con salite anche oltre i 1000 metri, verrà richiesto un tempo pari ad almeno 3 ore di cammino per ascesa, indipendentemente dai chilometri.
Aggiungi la discesa, la fatica, le pause, la stanchezza dei giorni precedenti, le condizioni meteo e va da sé che ogni giorno bisogna partire di buon ora.

L’attrezzatura per il Tour del Monte Bianco

  • Lo zaino che abbiamo usato noi è il Salomon Out Week, molto capiente, ben strutturato ma soprattutto leggerissimo.
  • Il sacco a pelo è inutile per dormire al chiuso, noi abbiamo optato per il sacco lenzuolo, fondamentale per rifugi e ostelli.
  • Kit pronto soccorso del viandante: ago e filo, cerotti, corda e mollette per biancheria, forbicine, pinzette, disinfettante
  • Occhiali da sole 
  • Saponetta. Ci lavi vestiti, capelli, corpo e rispetti l’ambiente.
  • Un passatempo per le lunghe serate in rifugio (carte, taccuino e penna, Kindle…)
  • Ciabatte per la doccia ma che siano anche confortevoli e calde per muoversi nei rifugi
  • Vestiti: mutande comode e possibilmente senza cuciture, le migliori calze che avete, magliette traspiranti, pile, pantaloni da lunghi a corti, impermeabile 

Spero di essere stata esaustiva, se hai bisogno di altri suggerimenti scrivimi. Buon cammino!