Nel video qui sotto sono abbronzata, stanca e mi faccio tatuare a Santiago de Compostela. Racconto la mia esperienza: tatuarsi all’estero, che non è stata positiva ma nemmeno tragica, insomma… un’esperienza unica!
Prendi il mio consiglio come un modo buffo di raccontare com’è stato per me tatuarsi all’estero.
E se conosci la mia storia sai perché l’ho voluto fare in quella zona del corpo e alla fine di quel viaggio.
Ho tatuato una piccola concha sulla caviglia, il simbolo del Cammino, con una scritta.
Niente di più semplice no? NO.
La mia esperienza
Per me era importante farlo in quel luogo per l’esperienza in sé, per completare il percorso, io lo volevo davvero tanto altrimenti il mio consiglio è di farlo a casa in un luogo fidato e da una persona che parla la tua lingua, così da accertarti che abbia capito esattamente cosa vuoi.
Se però hai l’estro creativo come me nessuno ti vieta di farlo.
Nel mio caso la Spagna è regolamentata dall’Unione Europea, con relativi controlli di sicurezza, inoltre lo spagnolo è una lingua facilmente comprensibile per noi italiani.
Se stai leggendo questo articolo perché vuoi tatuarti in Kenya io purtroppo non ti posso aiutare, ti parlo di quella che è stata la mia personale esperienza.
Mi sono fatta consigliare da gente del posto, conosciuta comodamente seduta a riposare in un bar. Sono stati molto carini interessandosi loro stessi a prenotarmi l’appuntamento e spiegandomi come arrivarci… ma per il resto non è andata così bene.
Appena entrata ho notato che lo studio era diviso in due “settori”, tattoo & piercing e… parrucchiera. Hai capito bene!
Al di là di questo ci siamo apparentemente compresi, mi sono spiegata bene e gli ho consegnato un’immagine precisa, pensando erroneamente che un abitante di Santiago sapesse bene disegnare una conchiglia.
Nonostante vedesse quel simbolo ogni singolo giorno della sua vita e avesse in quel momento il disegno sotto gli occhi e le mie indicazioni, è riuscito a sbagliare.
Erroneamente mi sono fidata anche quando ha trasferito il disegno sulla mia pelle per poi ricalcarlo con una penna bic (…)
Doveva già essere un ulteriore campanello d’allarme.
Questo tatuatore mi ha inserito tra un cliente e l’altro, vista la mia imminente partenza, e ci ha messo una mezz’ora a fare tutto, probabilmente il fatto che non fossi una cliente da tenersi stretto, ma una sorta di “perdita di tempo” non gli ha fatto prestare la dovuta attenzione.
In ogni caso lo studio era pulito e il materiale sterile, mi era stato consigliato e mi sono fidata.
Lui era gentile, premuroso ed è stato simpatico. Non ho sentito il minimo dolore ed il tatuaggio non mi ha mai dato problemi.
Lui mi ha dato le dovute indicazioni e mi ha lasciato un suo contatto, credo sia fondamentale per un professionista, almeno su questo non posso dire nulla di negativo.
La chicca finale è stata dopo che gli ho detto di non tatuarmi subito la scritta, perché avrei voluto scegliere il carattere, ma l’ho ritrovata incisa sulla pelle a mano libera.
Probabilmente aveva bisogno di guadagnarci quei pochi soldi in più…
Il mio consiglio
Il mio consiglio è di posizionare tu stesso il disegno che vuoi sulla zona che vuoi, nella posizione che vuoi e spera fortemente che il tatuatore sia una persona onesta.
Se invece sei un po’ impulsivo come me… beh informati bene prima di rischiare e ricorda che è sconsigliabile tatuarsi in piena estate per via dell’esposizione al sole.
Tatuarsi all’estero, o a casa, non è un gioco (anche se mi diverte molto).
Riassumendo: vuoi farlo ad ogni costo perché va ad arricchire la tua esperienza? Fallo.
E’ un disegno che hai in mente da tempo e pensi di farlo all’estero solo perché, ad esempio, costa meno? Aspetta di trovare la persona giusta in Italia, o che per lo meno capisca alla perfezione cosa gli stai chiedendo.
Io nonostante mi sia informata e spiegata più e più volte sono stata proprio sfigata all’ennesima potenza!
Dovrei andarlo a sistemare dal mio tatuatore di fiducia ma devo dire che mi ci sto quasi affezionando al mio tatuaggio brutto :’D
Se la mia scelta fosse ricaduta su un dragone a grandezza schiena non l’avrei fatto lì!
Galvan
Beh, c’è sempre qualcosa che non va come avremmo voluto… cogliere il positivo nel negativo, ovviamente riferito alla situazione, ha il suo grado di difficoltà. La storia della tua malattia e come ti abbia trasformata è encomiabile, un esempio.
Ho dato un’occhiata al sito, davvero ben fatto, pulito e scorrevole, essenziale… e mi sono fermato per un doveroso commento d’apprezzamento nel “luogo” che mi è più distante, appunto questo.
Non ho nulla contro i tatuaggi e talora mi imbatto in vere e proprie opere d’arte… che necessitano dell’integrazione umana per realizzarle. Nel mio caso un “viaggio” di tal tipo è meno probabile che uno sulla luna… tutto, a ben vedere, può considerarsi un viaggio.
Ti auguro di raggiungere tutte le mete che desideri.
Galvan