Parliamo di uno dei trekking più belli e panoramici che io abbia mai fatto, la Strada delle 52 gallerie sul monte Pasubio.

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Dove si trova la Strada delle 52 gallerie

Anche detta Strada della Prima Armata, Valli del Pasubio, Vicenza. Parcheggio a pagamento a Bocchetta Campiglia (6 euro tutto il giorno).

Si arriva al Rifugio Papa in circa 3 ore di cammino e si può scendere dal sentiero degli Scarubbi, un po’ monotono anche se paesaggisticamente molto bello.

Giusto un po’ di storia

La Strada delle 52 gallerie (o Strada della Prima Armata) è una mulattiera militare costruita durante la prima guerra mondiale sul massiccio del Pasubio.

Lo scopo della costruzione della “Strada delle gallerie” era quello di consentire il passaggio di uomini in qualsiasi stagione e con qualsiasi condizione climatica, al coperto dalla vista e dalla minaccia del nemico.

La Scarubbi, al contrario, era percorribile anche da autocarri, ma soltanto nella stagione estiva e nelle ore notturne, essendo esposta alla vista degli osservatori austriaci appostati sui monti di fronte.

Furono impiegati inizialmente una ventina di uomini. Per la costruzione della Strada usarono in prevalenza lavori di mina, realizzati con martelli pneumatici e con esplosivo.

Inutile dire che qui furono svolte numerose battaglie, una leggenda locale dice che ancora si possono trovare resti di ossa umane e reperti di guerra. Fa uno strano effetto camminare oggi, serenamente, su sentieri che hanno visto il lato peggiore dell’uomo (come quest’altro).

Tempo – Dislivello – Difficoltà

E’ tutto soggettivo. Io mi sono presa l’intera giornata perché non conta solo il livello di allenamento, ho preso il mio tempo per le foto, i video, ma soprattutto per godermi gli scorci panoramici ed i momenti che hanno reso l’escursione un’esperienza indelebile. Avevo pronosticato 5 ore ma ce ne ho messe 7!

Il dislivello è di circa 750 metri. Si trova la neve fino a inizio primavera, attrezzatevi di conseguenza.

Sul sito ufficiale è un percorso consigliato a tutti, io non la vedo così.
Se fosse consigliato a tutti mi aspetterei una via agevole per chi ha difficoltà, carrozzine e poco allenamento, non è così. Non si può percorrere con carrozzine, o difficoltà fisiche, con poco allenamento sì ma affaticandosi molto.

Strapiombi e Gallerie secondarie

Gli strapiompi sono tanti, suggestivi e continui, senza parapetto.
E’ bene fare attenzione a dove si mettono i piedi, anche se i sentieri sono abbastanza ampi e ben tenuti.

Qui e là si trovano vecchie gallerie secondarie. Non è il caso di esplorarle, visto che il cartello all’inizio del percorso dice che non viene fatta manutenzione regolare.

Le gallerie in generale sono buie e hanno il fondo sconnesso e roccioso, spesso anche bagnato. Per controllare dove mettevo i piedi ho sbattuto la capoccia un paio di volte quindi fatevi furbi e portate una torcia che sia efficiente, non come ho fatto io…

Posso portare i bambini e i cani?

Il mio personale consiglio è di non portare né bambini piccoli né cani. Il motivo è semplice: il percorso è lungo e per un bambino può essere molto faticoso, così come può risultare doloroso per un cane, vista la “pavimentazione”. Non ci sono fontanelle lungo tutta la via e all’arrivo nel rifugio gli animali non sono ammessi.

Non si può correre liberamente, tenerli in braccio è rischioso e sinceramente può diventare più un supplizio che uno svago, a queste condizioni.

Tuttavia ho visto sia cani che bambini, questi ultimi in abbondanza.
Solo voi sapete se è un’esperienza che può essere apprezzata dai vostri cuccioli oppure no.

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Il problema maggiore: gli escursionisti della domenica

il mio consiglio è di evitare come la peste i festivi, ogni giorno è super affollato su queste montagne, quindi potendo scegliere non tornerei a Ferragosto!

Tendo ad evitare gli escursionisti della domenica, gente che non ha la minima cultura della montagna e passa il tempo a urlare e sporcare.
Vado in montagna per fuggire dal caos cittadino, trovare il mercato del pesce non rende l’esperienza montana nel modo più autentico.

Inoltre, se vuoi camminare su un sentiero simile con le Converse o le infradito… almeno non ti lagnare con gli altri perché scivoli ad ogni passo o hai dolori!

E’ molto bello che la gente rinunci a chiudersi nei centri commerciali per ritornare al contatto con la natura, se fatto con intelligenza.

Bisognerebbe davvero aumentare i controlli affinché non si trovi ad ogni angolo un sacco contenente i resti del pic-nic, il pannolino del figlio o latrine a cielo aperto (un aroma divino). Qui bisogna davvero stare attenti a dove si mettono i piedi…

Divieti e buon senso

Sulla Strada delle 52 gallerie è vietato: Correre (ma ho visto anche questo) e andare in bici, questo a causa dei numerosi incidenti mortali avvenuti in passato.

Come già detto, in montagna è buona norma sviluppare il buon senso, solo allora la si potrà apprezzare nella sua affascinante bellezza. Una bellezza pericolosa, a cui si deve rispetto per non venirne sopraffatti.

Cosa fare nei dintorni

L’intera zona della Strada delle 52 gallerie è piena di escursioni suggestive, come la Strada degli Eroi. In poco tempo si può arrivare in macchina al passo Xomo e raggiungere il Trentino.

Tuttavia, per mancanza di tempo, ho dovuto rinunciare a visitare qualcosa a cui tenevo, riservandomi così una scusa per tornare presto da queste parti. Sto parlando dell’Ossario del Pasubio, monumento dedicato ai caduti della Prima Guerra.

Si trova sul Colle Bellavista e mentre camminavo sulla Strada delle 52 gallerie lo scorgevo dall’alto. Assomiglia ad un faro, con tanto di lanterna luminosa ed è alto 35 metri. Nei pressi dell’ossario si trova una chicca poco conosciuta, il ponte tibetano (o ponte di corde, per i pignoli) lungo 105 metri e alto 35.

Dove dormire e mangiare

Io ho dormito in una camera molto carina a Posina, nel Ristorante Albergo Al Garibaldino. La struttura è a gestione famigliare e i prezzi sono decisamente contenuti per quello che offrono. Ho mangiato talmente bene che non ho esplorato nessun altro ristorante della zona, la voglia di tornare ai loro piatti, nei 3 giorni di permanenza, era troppo forte!

Conclusione: la mia esperienza

Ho portato a casa un meraviglioso ricordo di questa esperienza.
Senza dubbio è stato uno dei trekking migliori della mia vita e lo consiglio a tutti voi.

Ho apprezzato la cucina del posto, la cordialità degli abitanti, la vista del\dal massiccio del Pasubio, in una splendida giornata di sole e ho potuto apprezzare anche l’ingegno umano che mi ha permesso di scoprire questo luogo.

Se devo trovare un punto sfavorevole è sicuramente l’alta affluenza di persone, la maggior parte cafone e nocive per l’ambiente, senza aggiungere altri dettagli in merito.

Dal parcheggio la folla era gestita in modo esemplare, mentre al rifugio Papa è stato un supplizio che manco a Santiago de Compostela!

Lo consiglio? Assolutamente sì ma lontano dai giorni festivi, senza bambini e senza animali, con bacchette da trekking al seguito e una buona torcia oltre che tanta voglia di godersi la montagna nella sua parte più rocciosa e selvaggia.

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