Se c’è una regione italiana che merita di essere svelata, questa è la Tuscia. Situata nel cuore del Lazio, la Tuscia è un tesoro nascosto ricco di storia, cultura e paesaggi mozzafiato. Ecco un itinerario di tre giorni che vi farà innamorare di questa terra magica, tra Viterbo, Vetralla, Sutri, Montefiascone, Civita di Bagnoregio e Acquapendente.

Antichi pellegrini sulla Via Francigena a Sutri

Qui comandano i gatti

I gatti dei piccoli borghi sembrano usciti direttamente da una favola. Questi felini coccoloni e curiosi vivono tra le antiche pietre e i vicoli stretti, esplorando ogni angolo con la loro grazia silenziosa. Li trovi appollaiati sulle finestre, intenti a godersi il sole, o ad accarezzare le gambe dei passanti in cerca di un po’ di attenzione. Ogni gatto è un piccolo sovrano del suo regno, conosce ogni segreto delle strade e, con un paio di occhi scintillanti, racconta storie che solo loro conoscono. Vivere con loro è come avere un pezzo di magia quotidiana tra le mura di casa.

1° Giorno: Il fascino medievale di Viterbo

Arrivo a Viterbo: Iniziate il vostro viaggio con la curiosità per godervi la bellezza senza tempo di Viterbo. Immergetevi nella storia con una visita al Polo Museale del Colle del Duomo, che ospita collezioni d’arte sacra e reperti storici. Il centro storico di Viterbo, con le sue antiche mura e i suoi vicoli pittoreschi, è una delle gemme meglio conservate del Medioevo italiano. E non dimenticate di gustare qualche piatto tipico della cucina viterbese, come l’acquacotta o i fagioli con le cotiche. Concludete la giornata con una cena in uno dei ristoranti tipici della città QUALI , assaporando i piatti tradizionali accompagnati da un buon bicchiere di vino locale.

Curiostà

Le “Macchine di Santa Rosa” di Viterbo sono una tradizione unica e spettacolare che si tiene ogni anno il 3 settembre. Si tratta di portare in processione una gigantesca struttura illuminata, alta circa 30 metri e pesante 5 tonnellate, portata a spalla da circa 100 uomini chiamati “Facchini di Santa Rosa”. La macchina, dedicata a Santa Rosa, patrona della città, viene trasportata attraverso le vie di Viterbo in una processione che lascia tutti a bocca aperta. Questa celebrazione non è solo un evento religioso, ma anche un’espressione di devozione, forza e comunità che affascina chiunque abbia la fortuna di assistervi.

2° Giorno: Dai tesori di Vetralla e Sutri alle delizie di Montefiascone

Scoprite la storia e le tradizioni di Vetralla attraverso le collezioni del Museo della Città e del Territorio locale, che offre una panoramica approfondita della vita e delle usanze della zona. Un ringraziamento speciale va alla curatrice del museo per il suo impegno nel preservare e valorizzare questo patrimonio culturale.

Spostatevi a Sutri e immergetevi nella storia con la visita al Museo del Territorio Diocesano, Palazzo Doebbing e al Parco Archeologico dell’Antichissima città di Sutri, che custodisce antiche vestigia etrusche e romane. Palazzo Doebbing ospita mostre temporanee di artisti contemporanei, creando un dialogo tra passato e presente. Le opere del pittore Paternesi mi hanno particolarmente colpito per la loro capacità di catturare l’essenza della natura, facendo battere il cuore di chi le osserva. E una curiosità: il parco archeologico di Sutri ospita un anfiteatro più antico del Colosseo, scavato interamente nel tufo e non costruito a blocchi, scoperto per caso a metà del 1800.

Godetevi un pranzo tipico nella pittoresca cittadina di Sutri, dove potrete gustare specialità locali come il fieno di Canepina o, se mangiate carne, la tagliata di Liutprando.

L’anfiteatro di Sutri

Dirigetevi poi a Montefiascone e esplorate la Rocca dei Papi e il museo dedicato a Sangallo il Giovane, con una vista spettacolare sul Lago di Bolsena. Questo complesso fortificato ha ospitato numerosi papi durante il Medioevo e il Rinascimento.

Non può mancare una degustazione dei rinomati vini locali, come l’Est! Est!! Est!!!, celebre vino bianco prodotto nella zona di Montefiascone. Accompagnate il vino con un piatto di pesce del Lago di Bolsena per un’esperienza culinaria completa.

Curiosità

La leggenda del vino “Est! Est!! Est!!!” è una delle più gustose e intriganti che il mondo del vino abbia mai prodotto. Tutto ha inizio nel XII secolo con un vescovo tedesco di nome Johannes Defuk, grande amante del buon vino. Defuk inviava il suo fidato servitore, Martino, in avanscoperta lungo il suo viaggio verso Roma, con l’incarico di segnare con la parola “Est” (abbreviazione di “est bonum”, cioè “è buono” in latino) le locande dove si trovava vino di buona qualità.

Quando Martino arrivò a Montefiascone e assaggiò il vino locale, rimase così colpito che scrisse “Est! Est!! Est!!!” sulla porta della locanda per segnalare al vescovo l’eccezionalità di quel vino. Defuk, al suo arrivo, fu talmente entusiasta che decise di stabilirsi lì per godere del vino fino alla fine dei suoi giorni. Si dice che il vescovo lasciò in eredità una somma di denaro per celebrare ogni anno una festa in suo onore e ricordare la bontà del “Est! Est!! Est!!!”.

E così, tra un sorso e un aneddoto, nacque uno dei nomi più esclamativi e iconici del mondo del vino!🍷

Lago di Bolsena, sapevi che è il cratere di un vulcano?

3° Giorno: meraviglie di Civita di Bagnoregio e Acquapendente

Scoprite Civita di Bagnoregio, la “città che muore“, un borgo sospeso nel tempo, e visitate il Museo del Colle del Duomo, che offre un’affascinante panoramica sulla storia e la cultura di questo luogo unico.

I calanchi che circondano Civita di Bagnoregio sono delle meraviglie geologiche che hanno bisogno di una protezione speciale. Questi calanchi sono formati da argille e altre rocce sedimentarie estremamente erodibili. La loro bellezza drammatica è il risultato di millenni di erosione causata dalla pioggia e dal vento, che hanno scolpito questi paesaggi fragili e unici.

La loro vulnerabilità è dovuta proprio alla loro composizione e alla continua erosione. Camminarci sopra può accelerare questo processo, causando ulteriori danni e rischiando di compromettere l’intera struttura del paesaggio. Inoltre, i calanchi ospitano un ecosistema delicato che potrebbe essere facilmente disturbato dall’intervento umano.

La protezione dei calanchi è quindi essenziale non solo per preservare la loro bellezza naturale, ma anche per mantenere l’integrità del territorio e tutelare le specie che vivono in quest’area. Per godere di questi spettacoli della natura, è meglio ammirarli da punti di osservazione sicuri, garantendo così che rimangano intatti per le future generazioni.

Spostatevi poi ad Acquapendente e ammirate la bellezza della Basilica del Santo Sepolcro, un importante centro di pellegrinaggio che conserva una copia del Santo Sepolcro di Gerusalemme.

Rilassatevi con un pranzo in un ristorante locale come Il Borgo, assaporando le specialità locali come i pici all’aglione.

Concludete la vostra visita con una tappa al Museo della Città di Acquapendente, che ospita una ricca collezione di opere d’arte, reperti archeologici e documenti storici.

Curiosità

Le prigioni del Museo della Città di Acquapendente sono un tuffo affascinante nel passato oscuro della giustizia medievale. Situate nel cuore del Palazzo Vescovile, queste antiche celle raccontano storie di intrighi, punizioni e redenzione. Immagina le mura spesse e fredde che hanno visto prigionieri sperare e disperare, mentre la storia dei secoli passati faceva il suo corso. Esplorare queste prigioni è come aprire una finestra su un mondo lontano, dove ogni graffio sulla pietra e ogni sussurro nell’ombra racchiudono segreti mai svelati. Pronto a scoprire cosa si nasconde dietro queste antiche porte?

I calanchi visti dal ponte che porta a Civita di Bagnoregio

Le Porte della Tuscia

Il progetto “Le porte della Tuscia” si pone come obiettivo generale di mettere in rete i musei appartenenti allo stesso contesto geografico con vocazioni culturali eterogenee tra loro. Il piano di comunicazione e promozione che si vuole sviluppare ha l’intento di accompagnare il visitatore in questo percorso.

Non dimenticate che queste terre sono attraversate da cammini storici come la Via Francigena, il Cammino di San Benedetto e la Via dei Tusci, che offrono ulteriori opportunità per esplorare e connettersi con la natura e la storia.

Questo itinerario vi porterà alla scoperta di una delle regioni più affascinanti e sottovalutate d’Italia. La Tuscia vi sorprenderà con i suoi tesori nascosti, la sua ricchezza culturale e le delizie enogastronomiche che offre. Pronti per l’avventura?