Grandi distese di sabbia, frastagliate costiere ed enormi onde del Pacifico a pochi km dal paesino. Un paradiso per gli avventurieri.  Una zona da scoprire a poco a poco, con calma, solo così si può vivere la magica permanenza della Riserva Nazionale di Paracas.Un paesino (El Chaco) piuttosto anonimo tra due meraviglie naturali: La Riserva Nazionale di Paracas e Islas Ballestas.

Il viaggio da Lima dura 4\5 ore, se stai sul lato destro del bus potrai ammirare un meraviglioso scenario. Appena arrivate abbiamo trovato alloggio per due notti in un ostello bellissimo, che metterò in fondo a questo articolo, in stanza abbiamo trovato una ragazza svizzera ed un ragazzo tedesco, Kai, con cui abbiamo passato momenti adrenalinici fino a Huacachina.

Gli ostelli sono tutti molto carini e ben organizzati in Perù, c’è gente di ogni età e provenienza ma allo stesso tempo si percepisce un’aria rilassata e felice.

Essendo arrivate al mattino presto abbiamo prenotato il tour alla Riserva di Paracas per il giorno stesso, mentre il battello per le isole Ballestas lo abbiamo riservato alla mattina successiva, si consiglia il tour delle 8, quando il mare è più calmo e ci sono molti animali a fare la siesta.

I tour si prenotano tutti comodamente alla reception dell’ostello e il consiglio che mi sento di dare, avendo pagato a mie spese, è di prendere anche il bus per Huacachina e non farlo dall’agenzia ufficiale dei bus, si risparmia qualcosa.

El Chaco

Il paesino di Paracas è un brulicare di hotel e ristoranti, qui troverai i primi mercatini con i maglioni in lana di alpaca e ti sembrerà assurdo visto il caldo che si percepisce. E’ possibile fare lunghe passeggiate sul mare, visitare le isole, godersi la spiaggia ed esplorare la zona. Se può esserti utile, qui c’è anche un aeroporto internazionale.

La Riserva Nacional di Paracas

A primo impatto mi ricorda a tratti il sud della Tunisia e a tratti le scogliere della Normandia, con una punta di Camargue per via delle spiagge con i fenicotteri rosa!

La riserva è ampia e in gran parte desertica. Puoi visitarla in 3 modi: un tour con guida, prenotabile dall’ostello o da qualsiasi altra agenzia lungo la strada principale di El Chaco; in autonomia con una bicicletta, facendo ampia scorta di cibo e acqua e magari con l’ausilio di una mappa; prendendo un taxi, che all’occorrenza si trasforma anche in guida turistica.

Il primo punto di interesse è il Centro di Interpretaciòn, un museo gratuito che espone fauna e flora, archeologia, geologia e storia della riserva.

La nostra guida sembrava avere una certa fretta e ci ha messe davanti ad una scelta: visitare il museo o la baia di fronte, piena di fenicotteri cileni. Noi abbiamo optato per quest’ultima. Non fidarti se ti dicono che i fenicotteri li vedrai durante il resto del tour…

Spiaggia di Yumaque e la Catedral

La Catedral era un gigantesco arco scoglioso sul mare, ma nel 2007 un forte terremoto se lo è portato via lasciando solo un faraglione. Ci sono voluti secoli di erosione del vento e del mare per formarlo e meno di un minuto per distruggerlo.

La Playa Roja

Una vera e propria spiaggia rossa che contrasta con il blu del mare e l’ocra della terra circostante, imperdibile.

Esistono solo 5 spiagge così al mondo e sono felice di averlo scoperto ammirandone una.

Non si può fare il bagno perché il colore rosso sparirebbe in breve tempo in mano ai turisti (un po’ come stava succedendo nella spiaggia rosa in Sardegna), inoltre la corrente è molto forte e pericolosa.

paracas

I colori contrastanti di Paracas

Spiaggia di Supay o spiaggia del Diablo

Accanto alla Catedral si può ammirare dall’alto della scogliera la spiaggia Supay, chiamata dai locali “del Diablo” per via delle pericolose onde che si infrangono a riva. A quanto pare da lì non si può uscire vivi e non esistono sentieri per accedervi.

Tutta la riserva colpisce al primo sguardo ma forse questo è il punto più bello (lo vedi tra foto in alto nel post). Alcune case cosmetiche vengono a prendere le alghe, ricche di un particolare collagene che frutta alle aziende molti soldi.

Preparati ad un vento molto forte e se sei un amante della fotografia assicurati che il tour non abbia i minuti contati (forse è meglio optare per un taxi).

Spiaggia La Mina

Comodo punto di ristoro con interessanti punti panoramici e spiaggia dove, finalmente, si può anche fare il bagno. Il cibo del ristorante sembra invitante ma non è così buono, per i miei gusti. Opta per un pranzo al sacco e un tuffo in mare, piuttosto.

E’ addirittura consentito campeggiare, ma è meglio non farlo in solitaria perché in passato sono stati verificate aggressioni a scopo di rapina ai turisti.

Costi

Il nostro tour era attorno ai 60 soles (15 euro) e mi pare che con il taxi, se contratti, puoi farcela con 50 soles.

La tassa di ingresso alla riserva è di 10 soles (circa 2.60 euro) ed il resto è soggettivo.

Dove dormire a Paracas

Noi abbiamo optato per il Paracas Backpackers House, un ostello economico. E’ il migliore che abbiamo trovato sulla via principale ed è molto gettonato dai viaggiatori di passaggio.

Molte camere hanno il bagno privato (non la nostra) e ci sono diverse terrazze con amache e sedie a dondolo. Prendi una camera ai piani superiori se cerchi il comfort, noi abbiamo optato per i bassifondi e ci siamo trovate comunque molto bene.

Tel: 056 63 5623 – www.paracasbackpackershouse.com.pe – con WiFi libero e cucina attrezzata

Dove mangiare a Paracas

Abbiamo optato per i comodi mini market presenti nel paese, ma se preferisci i ristoranti non hai che l’imbarazzo della scelta.

PRO di Paracas:

  • i forti contrasti cromatici
  • i paesaggi unici al mondo
  • gli animali selvatici in perfetta armonia con l’uomo

CONTRO di Paracas:

  • i tour frettolosi
  • poche informazioni per visitare in autonomia

Ti lascio al video e all’avventura sul campo, così potrai farti un’idea migliore. Se ti va, lasciami un commento 😉