La nostra Italia raccontata dal punto di vista che ci piace di più, quello del cammino: leggiamo Io cammino da sola di Alessandra Beltrame.

Copertina di Io cammino da sola

Io cammino da sola, edito da Ediciclo nel 2017 e scritto da Alessandra Beltrame, giornalista italiana che divide la sua vita tra Udine e Milano.
Una donna che ci parla della nostra bella terra e della sua scelta molto coraggiosa: abbandonare il posto fisso e ben pagato in un grande gruppo editoriale (vice caporedattrice presso Mondadori) per mettersi in cammino, zaino in spalla, e riscoprirsi.

Lo ha fatto aggiungendo alla sua scelta di donna che viaggia in solitaria, altre notevoli difficoltà: come percorso sceglie la Via Francigena, un lungo e faticoso sentiero che compie in inverno. Il tutto arricchito dal bagaglio emotivo che ci accompagna quando partiamo per un viaggio lento e meditativo.

Già dalla copertina abbiamo un assaggio di cosa ci attende: una pallida luna, una donna sola, un paesaggio lineare, ed un titolo che danno voce ad un vago senso di solitudine che dorme nel nostro Io interiore.

Può essere una sensazione inquietante oppure distensiva, perché da sempre la solitudine è un sentimento conflittuale con cui imparare a convivere, che spesso trova sfogo nella scrittura.

L’argomento pare stia diventando di grande attualità ed interesse.

Durante la lettura ci si immedesima in lei ma non ci si sente mai soli. Alessandra ha un modo di raccontare semplice, diretto. Per lei ogni dettaglio incontrato, che sia un albero o una casa, non si rivela mai tale. Tutto ciò che trova nel suo lento procedere invita ad una riflessione più profonda. Ed è questo che rende il racconto speciale.

Il suo corpo accusa disagi, conosce la stanchezza ed il freddo, ma lei si sente viva e libera. Ci parla di “rallentare”, di condivisione. Ci parla anche del quaderno dove lei prende appunti e da cui poi ne è uscito questa autobiografia.

Alessandra dice che ogni cammino può essere un’avventura e che non bisogna essere pellegrini per raccogliere la spiritualità del camminare, ma non siamo davanti al solito racconto di ricerca della propria strada, piuttosto siamo davanti ad un’ammissione di limiti e bisogni umani, perché cambiare non è mai facile e lasciare ogni certezza lo è ancor di meno.

Consigliato a tutte le persone che sono alla ricerca di un punto di vista differente, magari perché sono in un periodo opprimente e faticoso. “Io cammino da sola” aiuta a distendere la mente e a ridefinire i propri obiettivi, ma non solo. Se siete già in cammino è un compagno che potete portare nello zaino e che andrà ad arricchire il viaggio.

“non mi interessa più se la salita è ripida, se la strada è lunga, se temo di non farcela. “Non farcela” non esiste più nel tuo vocabolario. Tu ce la fai.”

Nonostante la carriera, la conquista di una posizione pubblica, le relazioni affettive, Alessandra non è felice. Sceglie di abbandonare il lavoro perché non la rappresenta, lascia il compagno. Comincia a camminare, condividendo la strada con nuovi amici. 

Retro copertina di Io cammino da sola

Mette in moto il suo corpo, riacquista la posizione eretta. Cerca pace nella natura, scopre ritmi lenti, trova amori effimeri, vive il sesso con intensità e senza legami. Sceglie le antiche vie, solca a piedi i luoghi dove è stata bambina, prende la pioggia, la grandine, soffre sulle salite ma non si ferma. 

Camminare è calpestare la terra, è congiungersi alle radici. La ripetizione ipnotica dei passi per ore, per giorni, per settimane sollecita la memoria. Riaffiorano con forza gli eventi dell’infanzia e della giovinezza. Più ricorda e più sta in mezzo agli altri, più si destabilizza. 

Decide allora di affrontare la solitudine senza sconti: parte per un cammino da sola, in inverno. Si trova all’improvviso immersa in un viaggio interiore, dove ogni passo è diretto non tanto a una meta quanto alla scoperta di sé, delle proprie qualità, dei propri limiti. È una lotta per il raggiungimento di un equilibrio consapevole. Cercare il proprio posto nel mondo, dare un senso alla vita.

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