La Via Mater Dei è un cammino di 157 km che si sviluppa sull’Appennino tosco-emiliano in 7 tappe e attraversa 11 comuni differenti. Per i devoti possiamo definirlo un vero e proprio pellegrinaggio lungo i sentieri di media montagna che toccano non meno di 10 santuari.
Infatti, la Via Mater Dei nasce proprio con lo scopo di collegare i Santuari Mariani che caratterizzano l’Appennino, ma è un percorso che consiglio vivamente anche a chi non è devoto poiché in ogni tappa si possono vedere, visitare e toccare con mano delle particolarità interessanti.
Immaginati quindi di vivere l’Appennino più autentico circondato sempre dalle bellezze del territorio e delle sue tradizioni secolari che vengono tutt’oggi tramandate.
Bologna: il crocevia dei cammini appenninici
La partenza della Via è proprio dal centro di Bologna, in particolare dal Santuario di Santa Maria della Vita, il primo di una lunga serie.
Prima di iniziare a camminare, però, fermati all’Info Point ExtraBo a Bologna per ritirare la credenziale del pellegrino. Sarà la tua compagna di viaggio dall’inizio alla fine e diventerà il ricordo tangibile di questa esperienza.
Dopo aver preso la credenziale ci si allontana in modo graduale dalla città, attraversando il centro e imboccando i famosi portici che portano fino al maestoso Santuario di San Luca.
Con una prima salita avrai lasciato Bologna alle tue spalle e il panorama sarà già molto affascinante: San Luca si trova in una posizione sopraelevata rispetto alla città, è circondato dai boschi dell’Appennino e, se hai fortuna con il meteo, da qui ti renderai conto che il cammino che ti aspetta non è per niente male in termini di scenari mozzafiato.
Questo è lo stesso percorso iniziale di un altro famoso cammino: la Via degli Dei.
Infatti possiamo definire Bologna come il crocevia di diversi cammini appenninici che confluiscono i viandanti allo stesso punto di partenza per poi seguire ognuno la propria strada.
Ecco qualche dettaglio:
La Via Mater Dei: 157 km in 7 tappe, da Bologna a Riola.
La Via degli Dei: 130 km in 5 o 6 tappe, da Bologna a Firenze.
La Via della Lana e della Seta: 130 km in 5 o 6 tappe, da Bologna a Prato.
Durante la Via Mater Dei si percorre un tratto di cammino che coincide con la Via degli Dei, oltre alla salita verso San Luca: in entrambi i percorsi si raggiunge Madonna dei Fornelli.
Come organizzarsi per affrontare la Via Mater Dei
Essendo una grande città del centro Italia, non avrai difficoltà nel raggiungere Bologna.
Se arrivi da lontano, ti consiglio di muoverti in treno in modo tale da rendere questo cammino sostenibile e da non avere problemi di gestione per raggiungere la macchina una volta finito il viaggio.
Per ogni evenienza o imprevisto, ti dico che Bologna e le altre tappe sono ben collegate dai mezzi pubblici.
Lungo il percorso troverai i cartelli del CAI e la segnaletica specifica della Via e se scarichi le tracce GPS avrai sicuramente meno problemi, soprattutto in caso di nebbia o pioggia.
La Via Mater Dei in dettaglio: le tappe, i punti di interesse, consigli e link utili
Tappe e punti di interesse
Come ti ho accennato, sono 7 le tappe della Via Mater Dei che da Bologna ti permette di attraversare l’Appennino e toccare diversi comuni e santuari fino a Riola.
Ecco la suddivisione in tappe che consiglio di seguire (ma ognuno può organizzarsi come meglio crede):
- Tappa 1: da Bologna a Rastignano: bella e non particolarmente difficile in termini di km e dislivello, ma piuttosto calda in estate.
- Tappa 2: da Rastignano a Zena Pianoro: si esce ufficialmente dalla città e si attraversa la Val di Zena, poi, lungo le tracce della Via del Fantini, si percorre il territorio che milioni di anni fa era sommerso dal mare e che in tempi più recenti è stato teatro di guerre e scontri bellici (è possibile trovare sia fossili marini che reperti storici).
- Tappa 3: da Zena Pianoro a Loiano: una tappa ricchissima di panorami ed esperienze da vivere, tra cui il Museo dei Botroidi e l’Area Archeologica Naturalistica di Monte Bibele.
- Tappa 4: da Loiano a Madonna dei Fornelli: qui si possono visitare 4 santuari e l’Appennino dà il meglio di sé in termini di bellezza, soprattutto all’interno dell’Area Naturalistica di Monghidoro.
- Tappa 5: da Madonna dei Fornelli a Baragazza: si sconfina in Toscana lungo un suggestivo sentiero che costeggia le cascate del torrente Biscione. Si parte salutandosi tra camminatori della poiché a Madonna dei Fornelli la Via Mater Dei incrocia la Via degli Dei (magari dopo aver passato una bella serata insieme in un locale di Madonna dei Fornelli), si visitano Bruscoli e i suoi musei.
- Tappa 6: da Baragazza a Ripoli: in questo tratto il legame tra il territorio e la storia passata è decisamente forte, dimostrato dai resti della Guerra ancora visibili lungo il percorso.
- Tappa 7: da Ripoli a Riola: il cammino termina con l’arrivo a Riola, ma anche questo tratto di Via Mater Dei regala scorci suggestivi e ricchi di tradizione, specialmente la prima parte in cui il sentiero costeggia il torrente e si possono vedere i numerosi mulini costruiti per sfruttare ciò che il territorio offriva agli abitanti. Assolutamente da visitare la Rocchetta Mattei, ma prenota con largo anticipo!
Il sito ufficiale
Per organizzarti al meglio ti consiglio di visitare il sito ufficiale in cui è tutto ben descritto. Dalle tappe e i dettagli tecnici di ognuna (dislivello compreso), alla possibilità di scaricare le tracce GPS per camminare in tranquillità.
Sul sito puoi trovare anche una sezione dedicata ai santuari, così anche chi è interessato all’aspetto religioso del cammino può conoscere a fondo la storia, l’architettura e gli aspetti più profondi legati alle chiese che si incontrano.
Trovo molto utile la presenza di una mappa interattiva che ti consiglio di sfruttare nel momento in cui devi organizzare le tappe, scegliere dove mangiare e dove alloggiare. Sul sito trovi strutture di diversa tipologia per accontentare tutti i viandanti; c’è anche la possibilità di richiedere ospitalità nelle parrocchie, in questo caso però contatta gli organizzatori della Cooperativa di comunità Foiatonda per chiedere informazioni più dettagliate.
Quando fare la Via Mater Dei
Consiglio di partire per la Via Mater Dei durante le mezze stagioni sia per una questione di bellezza naturalistica sia per le temperature più miti.
Io ho camminato qui durante l’autunno e sono rimasta affascinata dai colori dell’Appennino che illuminano l’ambiente. Immagino che anche in primavera con le varie fioriture sia bellissimo e profumato.
Ci sono dei tratti nel bosco alternati a sentieri più esposti alla luce quindi sconsiglio di camminare sotto il sole cocente estivo, nella seconda tappa non ci sono nemmeno tante fonti d’acqua, nelle altre ci sono diverse possibilità che sono segnate sulle tracce e sulla cartina. Se hai tempo solo in estate, organizza le giornate in modo tale da non camminare nelle ore più calde… questo dipende molto da come preferisci organizzarti solitamente.
Esperienze da non perdere lungo la Via Mater Dei
Tappa 0: Bologna
Già dalla partenza si capisce che questo non è il solito cammino: il Santuario di Santa Maria della Vita da cui parte il percorso in centro Bologna è da visitare. A questo link puoi trovare gli orari e le tariffe.
Potresti organizzarti in modo tale da trascorrere il primo giorno a Bologna per visitarla con lentezza, spostarti a San Luca e dormire nelle vicinanze in modo tale da accorciare la prima tappa, spostandoti gradualmente dalla città.
Tappa 3: Il Monte delle Formiche, la Via del Fantini, il Museo dei Botroidi e l’area Archeologica del Monte Bibele
Un tratto di cammino che mi è piaciuto particolarmente è stato quello che nella Val di Zena ti porta sul Monte delle Formiche. Grazie al vicepresidente dell’Associazione Parco Museale della Val di Zena, che mi ha accompagnata in questi passi, ho avuto modo di scoprire tante particolarità su questo magnifico territorio.
Una cosa che non posso tralasciare di raccontare è questa:
Sai perché si chiama Monte delle Formiche?
Ho scoperto che il nome non è scelto a caso, ma è dovuto a un fenomeno naturale che si verifica proprio qui. Ogni anno a settembre i maschi della formica alata Mirmyca Scabrinodis sciamano in questo luogo per accoppiarsi.
La parte misteriosa del fenomeno è questa: dopo l’accoppiamento intere nuvole di formiche volanti muoiono e cadono a terra. La scienza non si è ancora spiegata il motivo biologico che si nasconde dietro questo fatto, così il Monte delle Formiche è circondato da un’aura di mistero su cui gli abitanti, da secoli, hanno creato leggende e forti credenze.
L’8 settembre, in onore della festa della Madonna, vengono stesi dei teli bianchi per raccogliere le formiche morenti. Dopo essere state benedette dal sacerdote vengono raccolte e raggruppate in sacchettini che i fedeli portano a casa come porta fortuna!
Si dice che qualcuno le mangi, credendo che facciano passare dolori intestinali e altri problemi: in realtà non c’è nulla di miracoloso, semplicemente l’acido formico, assunto nelle giuste quantità, può avere questo genere di effetti.
Dopo questa breve parentesi alla Ciacciangela, continuo a raccontarti cosa ho trovato di particolare lungo la Via Mater Dei.
Sempre lungo la terza tappa, il sentiero incrocia la Via del Fantini. Qui puoi trovare tutte le informazioni, ma posso dirti che un è un breve cammino di 50 km che percorre l’Appennino lungo le tracce di Luigi Fantini, appassionato di archeologia e paleontologia: lungo la via puoi imbatterti nel ritrovamento di antichi fossili! Puoi immaginare la mia gioia quando l’ho scoperto, io che colleziono sassi e piume da quando ne ho memoria!
Rimanendo in tema, un’altra visita che non puoi lasciarti scappare è quella al Museo dei Botroidi: è un luogo davvero unico in cui il suo fondatore, Lamberto Monti insieme al suo piccolo aiutante Dario, ci ha guidati alla scoperta del museo dedicato alla geologia del territorio e ai reperti trovati proprio dal Fantini! Insomma, ero circondata da sassi, fossili,minerali, palchi e addirittura una costola di balena… un paradiso per me!
Sempre lungo la terza tappa ti consiglio di visitare l’Area Archeologica e Naturalistica del Monte Bibele in cui è possibile visitare la ricostruzione di un villaggio etrusco-celtico. La si raggiunge salendo verso la Pianella di Monte Savino. Sono certamente esperienze che non capitano tutti i giorni e soprattutto non durante un cammino! Ringrazio quindi il prof. Gottarelli e Federica per avermi illustrato la storia di questo luogo che ai miei occhi sembrava quasi incantato. Inoltre, con una camminata di 3 km e 150 metri di dislivello si può raggiungere la cima del Monte Bibele! Ecco il link per i dettagli.
Tappa 4: il Santuario della Madonna dei Boschi e visita a Piamaggio
Uno dei santuari che mi è rimasto più impresso è quello della Madonna dei Boschi. Qui vivono alcuni simpaticissimi frati che ti accoglieranno nel migliore dei modi: una chiacchierata con loro è da fare! Sono rimasta colpita dalla loro tunica azzurrissima. Sembrano proprio simpatici anche solo vedendoli!
Durante questa tappa, visto il tempo avverso, mi sono fermata per una sosta a Piamaggio in un luogo molto particolare: un mulino del 1700 ancora funzionante! Si può visitare, trovi i dettagli qui.
Fine tappa a Madonna dei Fornelli dove ti consiglio di visitare l’emporio della comunità Foiatonda. Ma cos’è Foiatonda? Si tratta di una cooperativa che si occupa della promozione del territorio, tenendo conto anche degli aspetti culturali, tradizionali, storici e non solo ambientali. Il suo scopo è quello di valorizzare le risorse offerte dall’Appennino, artigiane e culinarie. Organizzano visite guidate ed esperienze, ti consiglio di dare un’occhiata al sito: www.foiatonda.it (il luogo è ottimo anche per i souvenir e per cambiare eventuale attrezzatura rotta).
Tappa 5: i borghi
Lungo questa tappa si attraversano alcuni borghi storici davvero belli, tra cui quello di Qualto che è il mio preferito.
Si sconfina poi in Toscana e a Bruscoli, un altro borgo da visitare, potrai organizzarti per ammirare il Museo della Linea Gotica che si trova proprio qui.
Da non dimenticare la salita al Santuario di Boccadirio, a Roncobilaccio!
Tappa 7: per finire in bellezza
La Via Mater Dei fino all’ultimo chilometro regala emozioni e tanti luoghi da visitare.
Anche durante l’ultima tappa ci sono monti, santuari e borghi antichi. Ricordo di essere salita poco dopo l’alba sul Monte Catarelto, che fa parte della sesta tappa: si raggiunge la cima dopo una passeggiata di 2,4 km e 135 metri di salita.
Tornando alla settima tappa, alla località Burzanella invece è possibile visitare il Santuario di Montovolo, il borgo La Scola, la Rocchetta Mattei e la chiesa di Alvar Aalto. Tutte tappe che meritano una visita, ma ti consiglio di soffermarti di più alla Rocchetta Mattei dove c’è la possibilità di effettuare una visita guidata.
Io sono stata accompagnata dalla simpatica e ben preparata Diletta che ringrazio molto, sul sito puoi trovare le informazioni.
Cosa mi ha colpito di più lungo la Via Mater Dei
Sono rimasta molto affascinata da questo cammino. Anche ora che sono tornata nella mia casa a Torino, se ci penso, mi viene da sorridere. Durante questa esperienza ho attraversato sentieri suggestivi, camminato lungo percorsi antichissimi e avuto a che fare con gli abitanti del luogo che sono i re e le regine dell’ospitalità.
L’aspetto che mi è piaciuto di più è stata l’idea di camminare in un territorio che tanto tempo fa era sommerso dal mare, poi si è trasformato nel corso dei secoli e infine è stato plasmato anche dall’uomo. Questo ultimo aspetto è molto tangibile lungo il cammino. Credo sia un tema su cui riflettere molto.
La Via Mater Dei immerge nella storia, nelle tradizioni, nella fede e in tanta natura.
Ho avuto la fortuna di incontrare personaggi eclettici che vivono lungo il cammino e portano avanti tradizioni familiari che sono “in via d’estinzione”. Fa scoprire realtà autentiche. Il legame tra il territorio emiliano e toscano si percepisce, si sente nell’aria, ad ogni passo.
Per questo voglio ringraziare chi mi ha accompagnato e raccontato gli aneddoti più significativi.
Ringrazio soprattutto Stefano Lorenzi e Michele Boschi, rispettivamente i padri della Via degli Dei e della Via Mater Dei.
Ho avuto diversi incontri ravvicinati con la fauna selvatica del luogo che hanno reso tutto ancora più significativo per me. Ho visto diversi caprioli che hanno attraversato il sentiero indisturbati ed è stato emozionante vederli così tranquilli: avevano paura di noi, ma hanno continuato per la loro strada regalandoci un momento indimenticabile.
Se mi segui da un po’ ormai saprai che il mio animale preferito è il lupo. Lungo la Via Mater Dei, e in generale l’Appennino tosco-emiliano, c’è anche questo splendido animale. Ho trovato le sue tracce in abbondanza lungo il percorso. L’idea di camminare nel suo territorio mi ha resa più consapevole, silenziosa, rispettosa e perché no, anche molto curiosa di vederlo! Sono però animali schivi nei confronti dell’uomo, che ai loro occhi è un vero e proprio pericolo.
5 motivi per intraprendere la Via Mater Dei
Ecco i 5 motivi che dovrebbero spingerti a partire lungo le tracce della Via Mater Dei:
- Se hai bisogno di lentezza e di pace, l’Appennino e i suoi boschi fanno per te;
- se cerchi una “vacanza” alla ricerca dell’Italia più autentica, lontana dalla frenesia e fatta di tradizioni;
- se vuoi percorrere un cammino diverso dal solito dove lo scopo non è solo camminare o raggiungere la fine della tappa, ma vivere esperienze autentiche;
- se ti piace mangiare: nel cuore dell’Appennino tosco-emiliano la tradizione culinaria si fa sentire parecchio, e ti assicuro che si mangia davvero bene!
- Se sei credente (ma anche se non lo sei): puoi camminare con lo scopo di conoscere e visitare i santuari aperti.
Dove mangiare e dove dormire
Devo dire che la Via Mater Dei è ben organizzata dal punto di vista degli alloggi, seppur sia un cammino giovane: questo dimostra l’attenzione che gli abitanti e gli enti turistici mostrano nei confronti del territorio dell’Appennino.
Lungo ogni tappa della Via Mater Dei puoi trovare alloggi di vario tipo, ristoranti, bar e altri servizi. Ti consiglio di organizzarti in anticipo, specialmente nei periodi in cui i cammini sono più frequentati e soprattutto nel tratto in comune con la Via degli Dei. Sul sito trovi tutti gli alloggi disponibili.
Ci sono alcuni posti in cui mi sono fermata che meritano di essere presi in considerazione.
- La Cartiera dei Benandanti. E’ un’Azienda Agrituristica in cui ho cenato e dormito. La proprietaria è speciale, oltre al fatto che alleva mucche che producono latte di alta qualità che viene venduto anche alla Granarolo per la sua “fascia alta”. Qui mi sono sentita accolta e coccolata grazie alla sua gentile cordialità e alle pietanze strepitose che cucina. Provare per credere!
- Palazzo Loup. Ho cenato e pernottato qui, all’interno di un palazzo pieno di storia, che ha fatto la differenza in Italia.
- Albergo Ristorante Poli. Ho cenato e pernottato qui, nel cuore di Madonna dei Fornelli. E’ un ristorante che ti consiglio, oltre che per il cibo, anche per l’incredibile simpatia e cordialità di chi se ne occupa, soprattutto Olga, una signora tuttofare che si sveglia all’alba per dedicarsi al pancino dei viandanti… e già ne sento la mancanza!
- B&B il Castagno a Castiglione dei Pepoli, gestito da mamma e figlia che hanno a cuore la cura per i dettagli e il territorio.
Rispondo alle vostre domande
- Com’è la Via Mater Dei rispetto alla Via degli Dei?
E’ leggermente più complicata, sia per quanto riguarda lo sviluppo sia il dislivello. E’ un cammino che non consiglio come prima esperienza: ci vuole allenamento.
- La cosa che ti è piaciuta di più di questo cammino?
L’esplosione di foliage! Camminare in questi boschi riempie il cuore: l’Appennino è caratterizzato per la maggior parte da enormi distese di latifoglie, puoi immaginare le bellezze delle sfumature autunnali…
- Il percorso è frequentato anche in inverno?
E’ un cammino giovane che sto promuovendo proprio per farvelo conoscere. Io l’ho percorso in autunno, quasi in inverno, e in questa stagione è meno frequentato rispetto all’estate. Bisogna sempre e comunque tener conto del meteo.
- A chi la consigli come difficoltà?
Agli escursionisti allenati e consapevoli di cosa significa fare un trekking di più giorni in ambiente appenninico.
- La cosa più bella che ti è rimasta in ricordo?
La passione e l’amore per queste terre che emana la gente del posto.
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