Dopo che una nota trasmissione televisiva ha raccontato alcune frottole su questo posto, oggi voglio raccontare com’è stata la Linea Cadorna e come si può visitare oggi, con buone scarpe e zaino in spalla.
Giusto un po’ di storia
La Linea Cadorna non è altro che una linea difensiva posta a nord, verso la Pianura Padana per difendere quelli che erano i principali luoghi di produzione in Italia. E’ stata progettata e realizzata tra il 1899 ed il 1918 per proteggere lo Stato da Francia, Germania ed Austria-Ungheria, nell’eventualità che venisse attaccata attraverso la neutrale Svizzera o che venisse attaccata proprio dalla stessa. La prudenza non è mai troppa…
Questi attacchi non si sono mai verificati e la Linea non è mai stata usata in guerra se non successivamente con Mussolini che, pensando di invadere la Svizzera, mandò in frontiera 700 camicie nere che furono poi richiamate senza concludere l’attacco.
L’intera costruzione fu uno spreco di soldi e di braccia di donne, ragazzini e uomini che non potevano arruolarsi (almeno 20.000 persone) e l’unico impiego bellico avuto risale a qualche rivolta tra partigiani e nazi-fascisti. Dopo la Seconda Guerra fu tutto abbandonato.
Dove ti porto
Vediamo le postazioni per i cannoni ed i camminamenti in zona Viggiù (provincia di Varese), tra il monte Orsa e il Pravello su quello che oggi viene chiamato il Sentiero della Pace.
7 km di percorso a 1000 m s.l.m. circa. Ci vuole tempo per visitare tutto, calcola almeno 4 ore. La primavera è il periodo più adatto poiché la vegetazione non si è fatta ancora fitta, in autunno si possono trovare fastidiosi accumuli di fogliame dentro i camminamenti.
In inverno le giornate corte e il pericolo del ghiaccio sui sentieri consigliano di prestare particolare attenzione come puoi vedere dal video che lascio sotto, per quanto riguarda l’estate la vegetazione rigogliosa può ostacolare la visita ad alcuni manufatti.
Dopo le foto il video dell’escursione completa, dove non solo vedrai il percorso completo ed il tramonto che puoi godere, ma capirai meglio l’accusa del titolo 😉
Buona gita!
Giovanni Buccarello
Beh, a fare quelle meravigliose riprese al tramonto, c’è da aspettarsi che dietro il secondo albero del ritorno ci sia la notte. Ma voi lo sapevate di certo e avete provveduto, perchè, c’è da starne certi, con gli ungulati si scherza poco. Altro video accattivante, tu sei proprio un incanto. Ti auguro tutto il bene possibile. Bravo anche il tuo amico (ma non era moro?)
My Life in Trek
diciamo che l’ultimo tratto lo abbiamo fatto tra i caprioli ? emozionante e adrenalinico!