Il Cammino di Oropa Canavesano è la variante occidentale del tradizionale Cammino di Oropa, detto anche della Serra, che quindi ora supera i 100 km di lunghezza in totale.

Il Cammino della Serra va da Santhià ad Oropa e finora è il tratto più frequentato: l’ho percorso interamente anche io due volte (la seconda proprio con voi).

Il tratto Canavesano invece è stato tracciato tra febbraio e agosto 2022 e io, dopo un mese e mezzo dall’apertura, sono la prima viandante a poter raccontare di essere partita da Valperga e aver concluso anche questa variante.

Il percorso attraversa le vallate a ovest di Ivrea e si congiunge al Cammino della Serra nella tappa che arriva al Santuario di Graglia. 

Vediamo insieme tutti i dettagli e la mia esperienza.

Lungo l’ultima tappa del Cammino di Oropa Canavesano

Informazioni generali sul trekking

Il tragitto Canavesano è suddiviso in 5 tappe, e condivide con il Cammino della Serra metà della quarta tappa e tutta la quinta, che va dal Santuario di Graglia al Santuario di Oropa. Ognuna delle tappe porta con sé qualcosa di unico da esplorare. Questa nuova variante infatti unisce ben 3 siti Unesco: il Sacro Monte di Belmonte, la città di Ivrea e il Santuario e Sacro Monte di Oropa

Il sentiero è ben segnalato tramite dei bollini gialli che possono essere seguiti da entrambe le direzioni: è un cammino bidirezionale che io ho deciso di percorrere partendo da Valperga in direzione Oropa.

Per affrontarlo nel modo più tranquillo possibile ti consiglio di scaricare l’applicazione Easy Ways che contiene le mappe GPS da scaricare e usare anche offline.

Il Cammino di Oropa Canavesano è stato realizzato nell’ambito di un progetto coordinato dall’amministrazione del Santuario di Oropa, in collaborazione con l’associazione Movimento Lento, il Santuario di Graglia, gli Amici del Santuario di Belmonte, Fondazione di Comunità del Canavese e Fondazione Biellezza con il contributo della Compagnia di San Paolo, con lo scopo di invogliare a scoprire il territorio del Canavese tramite un modo di viaggiare lento, sostenibile, introspettivo e indirizzato all’accoglienza.

Come raggiungere la partenza

La sostenibilità è un valore aggiunto che rende questo cammino ancora più interessante: si può raggiungere Valperga con l’autobus e, una volta terminato, si può prendere il treno o l’autobus per tornare a casa.

Se invece utilizzi l’auto avrai la possibilità di tornare al punto di partenza ancora una volta tramite i mezzi pubblici.

Lungo la seconda tappa

Tappa 1: Valperga-Cuorgnè

Lunghezza: 10,3 km
Dislivello: +386 m -361 m

I protagonisti della prima tappa sono due: la Serra Morenica e il Sacro Monte di Belmonte, uno dei più recenti Sacri Monti piemontesi diventato sito Unesco.
Infatti, lasciato l’abitato di Valperga ci si incammina alla volta di un percorso decisamente panoramico che si affaccia sull’anfiteatro morenico di Ivrea, che si attraverserà durante l’ultima tappa.

Lungo il percorso si possono ammirare diverse chiese, un castello privato (dall’esterno) e persino il cimitero per animali “Il giardino delle rose”, ma la parte decisamente più spettacolare la si raggiunge una volta arrivati in cima al Sacro Monte.

Oltre all’aspetto paesaggistico e naturalistico, al Santuario potrai visitare la galleria degli ex voto che ho trovato davvero affascinante e ricca di significato: un buon modo per riposare le gambe dopo la salita appena conquistata credo che sia proprio quello di distrarre la mente lasciandosi affascinare dalle importanti storie che sono racchiuse nel monastero.

Con l’arrivo a Belmonte termina anche la salita perché da qui in poi si scende di quota nel bosco fino a raggiungere Cuorgnè, salvo qualche lieve saliscendi.

Tappa 2: Cuorgnè-Vidracco

Lunghezza: 19,75 km
Dislivello: +637 m -529 m

Il secondo giorno di cammino si procede con direzione Vidracco attraversando la cosiddetta Valle Sacra, chiamata così proprio per la notevole presenza di edifici di culto.

Appena lasciato Cuorgnè alle spalle si intraprende un sentiero che affianca il torrente, ma la maggior parte della tappa si sviluppa su asfalto alternato a dei tratti boschivi.

Anche qui non mancano le attrazioni da osservare: oltre alle chiese, si cammina direttamente sopra ad un piccolo ponte decisamente antico e caratteristico. La particolarità è che è senza protezioni, ma se io e le mie vertigini lo abbiamo superato indenni – e con la pioggia! – ce la puoi fare benissimo anche tu.

La voglia di scoperta è una delle cose più attraenti che mi spinge a mettere un passo dopo l’altro macinando chilometri giorno per giorno. Infatti, come ogni cammino ben fatto, anche il Cammino di Oropa Canavesano mostra ai viandanti la sua perla nascosta: a Vidracco ho conosciuto la Federazione di Damanhur.

È una comunità che qui ha lavorato segretamente il territorio per poter applicare le sue credenze spirituali e costruire quindi un tempio sotterraneo ricco di cunicoli e gallerie. È stato sorprendente venire a conoscenza di questa realtà: lungo il percorso si trovano dei labirinti, nomi elfici o legati alla natura, simboli esoterici sulle case della comunità e la tappa termina proprio all’interno del centro polifunzionale Damanhur Crea.
Tornerò per un approfondimento.

Tappa 3: Vidracco-Ivrea

Lunghezza: 18,25 km (o qualcosa in più)
Dislivello: +419 m -630 m

La terza tappa inizia lasciandosi alle spalle la comunità Damanhur e imboccando la salita verso i Tempi dell’Umanità. Si prosegue nella Valchiusella attraversata dai torrenti e, dopo la salita fino al Passo di Nonani, il percorso continua in discesa raggiungendo il paese di Fiorano Canavese, dove ho sostato nell’unico bar per rifocillarmi (la signora dietro al bancone mi ha riempito la borraccia e, vedendomi accaldata, ha aggiunto del ghiaccio. Cose semplici che emozionano noi viandanti!)

Dal paese si attraversa la Valle della Dora fino ad arrivare alla bella Ivrea, nominata patrimonio mondiale dell’umanità dall’Unesco dal 2018 e città industriale del XX secolo, che quindi consiglio vivamente di visitare.

Tutta la terza tappa del Cammino di Oropa Canavesano si alterna tra asfalto e bosco ed è quella che presenta la maggior parte dei tratti in discesa. 

Ecco alcune delle attrazioni da vedere ad Ivrea
– Il castello del 1300, da fuori
– Il Duomo di Ivrea: la Cattedrale di Santa Maria Assunta
– Piazza Ferruccio Nazionale

Tappa 4: Ivrea – Santuario di Graglia

Lunghezza: 22,3 km
Dislivello: +862 m -319 m

Da Ivrea inizia l’ultima tappa del cammino, che è anche la più lunga e più impegnativa. Per questo io ho deciso di modificare leggermente il percorso allungando la terza tappa: continua a leggere per conoscere la mia esperienza.

Lasciata Ivrea alle spalle si entra ufficialmente nel territorio biellese e la variante del cammino si unisce a quello tradizionale di Oropa: in questo tratto la protagonista paesaggistica per eccellenza è la famosa Serra Morenica di Ivrea che ho visto dall’alto del Belmonte.

Fino all’abitato di Donato infatti si supera la Serra attraverso ripide salite, sterrate nel fitto bosco, qualche asfaltata.

Dal punto di vista naturalistico è sicuramente una tappa significativa dato che la Serra è la reale traccia del ritiro del ghiacciaio che ha quindi modellato il territorio dando origine a una morena che ha diviso il Piemonte biellese da quello canavese.

Questa divisione geomorfologica è parte del motivo del campanilismo presente tra i centri abitati dei due diversi versanti. 

Fortunatamente – e noi viandanti lo sappiamo molto bene – il cammino è anche sinonimo di unione: la creazione di questo magnifico trekking ha portato alla collaborazione dei comuni e dei loro territori.

Dopo un lungo saliscendi si raggiunge il Santuario di Graglia, posto in una posizione sopraelevata che regala una splendida vista sull’ambiente circostante.

Tappa 5: Santuario di Graglia – Santuario di Oropa

Clicca su “tappa 5” per rivivere il Cammino della Serra. I dati tecnici sono questi: lunghezza 14,9 km – dislivello 800 m

A Vidracco, dai Damanhur

Dove mangiare e dove dormire

Alla partenza e all’arrivo di ogni tappa puoi trovare tutti i comfort di cui hai bisogno.
Ecco dove ho soggiornato io durante il mio cammino:

  • Cuorgnè: Albergo Astoria – 45 euro con colazione e cena inclusi e una signora gentile mi ha offerto un abbondante pranzo al sacco, comunque si può facilmente fare la spesa in paese prima di ripartire.
  • Vidracco: Casa Rosada – 80 euro per un appartamento stupendo, quindi potete abbattere i costi se viaggiate in gruppo. Scricciolo, la proprietaria che fa parte della comunità Damanhur, mi ha lasciato snack, frutta fresca, caffè e bevande. Per la cena consiglio il Ristorante Pizzeria Principe d’Oro a un minuto a piedi, accanto al municipio (pizza e birra top!).
  • Ivrea: Cascina Moncrava – 55 euro con colazione buonissima e casereccia inclusa. La signora è stata super gentile e disponibile con me e ha “curato le mie ferite” da pellegrina affaticata. Inoltre, il piccolo appartamento è comodissimo.
  • Graglia: consiglio vivamente il Santuario di Graglia, è magico.

Acqua e fontanelle

Munirsi sempre di acqua prima di partire perché lungo il cammino non ci sono molte fonti.

Sul sito ufficiale del Cammino d’Oropa c’è la sezione dedicata appositamente alla variante canavesana e inoltre si può richiedere un preventivo indicando le tappe che si desiderano fare.

La galleria degli ex-voto al Sacro Monte di Belmonte

La mia esperienza: consigli utili

Come ogni cammino, anche in questo caso puoi scegliere di modificare le tappe a tuo piacimento e in base al livello di allenamento. Come ho detto prima però, in questo caso bisogna stare attenti a scegliere bene ogni punto di arrivo in base alla disponibilità di cibo e acqua e quindi fare bene i calcoli.

Io ho deciso ad esempio di allungare la terza tappa e non soggiornare ad Ivrea centro per accorciare l’ultima, più tosta.

È un cammino che si può fare tutto l’anno, però ti consiglio di non affrontarlo come prima esperienza: i chilometri su asfalto e i metri di dislivello non sono da sottovalutare. La disponibilità d’acqua non è frequente lungo il tragitto, per la maggior parte è distribuita nei centri abitati. Se vuoi un cammino per principianti, prova l’altra variante del Cammino di Oropa.

In generale è ben segnalato, ti consiglio però di scaricare l’App Easy Ways specialmente perché il tragitto è nuovo, e in alcuni punti è più facile perdere la strada. Sull’app puoi trovare le tracce GPS, i punti di interesse e gli alloggi nelle vicinanze, la difficoltà e la lunghezza del percorso. 

È stata realizzata proprio da Movimento Lento, l’Associazione che gestisce il Cammino di Oropa e altri cammini in Italia: sul loro sito ufficiale c’è la possibilità di organizzare l’intero cammino direttamente da casa.

Io ho percorso il Cammino di Oropa Canavesano in solitaria (sì, sono una giovane donna italiana che viaggia da sola per strade e boschi, quindi è fattibile) e devo dirti che mi sono trovata molto bene sia perché non ho mai avuto problemi “tecnici” lungo la strada, sia soprattutto perché – come ti dico sempre – camminare è una vera e propria terapia. 

Attraversare una parte del Piemonte in 4 giorni mi ha rinfrescato le idee e soprattutto ha risposto a tante domande personali: non posso far altro che consigliarti di fare lo zaino e partire per questo nuovo cammino. 

Le vostre domande e le mie risposte

Durante tutto il cammino mi avete tenuto compagnia su Instagram e quindi ora voglio rispondere alle domande più gettonate che mi avete posto a riguardo: 

  1. Il momento che ti ha colpito di più di questa esperienza:
    Credo sia stata la visita a Damanhur Crea. È stato sorprendente scoprire l’esistenza di un’intera comunità italiana che vive all’insegna dell’amore e della spiritualità, scoprire le loro abitudini, vivere in una casa della comunità… un mondo parallelo. C’è chi li definsce setta, loro si definiscono comunità. Io ho troppi pochi elementi per capire, tornerò per documentare quel che mi mostreranno.
  2. A livello di percorso, meglio questo cammino o quello da Santhià?
    Dipende. Credo che siano entrambi da fare, questa è una variante che consiglio a chi ha già camminato sul percorso tradizionale da Santhià ad Oropa. Quello canavese è più selvaggio, nel senso che ci sono meno punti ristoro, meno acqua, ma dal punto di vista del percorso c’è più asfalto quindi non è adatto ai principianti.
  1. Mi sembra molto immerso nella natura: fattibile con cane (ovviamente preparato)?
    Fattibile, ma bisogna essere molto prudenti e avere tanta scorta di acqua (anche per il cane, che beve più di noi) con sé. Lo sconsiglio nei mesi più caldi sia per la temperatura sia per la presenza elevata di asfalto. Inoltre, da non sottovalutare la preparazione di un elenco di punti di appoggio veterinario in caso di necessità.
  1. Il percorso è ben segnalato? Il cammino ha una credenziale?
    Sì, la segnaletica è fatta da dei bollini e fascette gialli ben visibili, ma richiede un po’ di attenzione in più. In ogni caso, consiglio di muoversi anche con le tracce GPS di Easy Ways.
    La variante canavese per ora non ha una credenziale dedicata, è un cammino giovanissimo realizzato ad agosto 2022, ma certamente si può utilizzare la credenziale del percorso da Santhià. 
  1. Lo consiglieresti a chi fa trekking in giornata e non ha mai fatto un cammino?
    No. Consiglio di fare prima il cammino tradizionale, prendere dimestichezza con questa esperienza e poi fare la variante canavese.
  1. Quindi ogni sera si lava la roba che serve il giorno dopo e la si asciuga la notte?
    Se vuoi sì. Proprio durante questo cammino ho fatto un video sulla differenza tra i tessuti sintetici e quelli in lana merino. Per chi fa cammini è importante organizzarsi bene e camminare all’asciutto!
  1. In quanti giorni l’hai fatto e secondo te è fattibile ad ottobre?
    Ho impiegato 4 giorni di cammino, perché avevo già fatto l’ultima tappa, ma va fatto in 5. Questa variante è fattibile tutto l’anno, salvo casi eccezionali di clima sfavorevole. 
  1. Quanti km sono?
    Circa 85 km da percorrere in 5 tappe.
  1. Quali sono le pendenze? Qual è il costo complessivo per percorrerlo (fra b&b,ostelli…)?
    Vedi sopra
  2. Un sito web per organizzare tutto?
    https://www.camminodioropa.it/ e https://www.movimentolento.it/ 
  1. Dove posso trovare la traccia gpx del cammino da Belmonte a Oropa?https://www.camminodioropa.it/it/resource/tour/cammino-di-oropa-canavesano/ oppure tramite l’app Easy Ways.
  1. Hai mai pensato di fare qualche viaggio in bicicletta?
    Sì, ne ho anche già fatti, ma preferisco andare a piedi.
  2. L’ultima tappa, se volessimo farla singola, è ben indicata?
    Vedi sopra
  3. Quando sei in cammino sola come riesci ad ingannare il tempo?
    Ci sono dei momenti in cui camminare da sola mi piace davvero tanto e non mi pesa. A volte ascolto la musica, un podcast o leggo un libro. 

Benedetta Sala di Due passi in natura mi ha aiutato nella realizzazione di questo articolo.

Ti lascio il video diario della mia esperienza e ti auguro buoni passi!