Cosa devi sapere sul Cammino di Oropa
La partenza è da Santhià in provincia di Vercelli e in 4 giorni si conclude al Santuario di Oropa. I primi 2 giorni si cammina lungo la Via Francigena lasciandola per abbracciare la Grande Traversata del Biellese e visitando i santuari di Graglia e Oropa, con la possibilità di proseguire anche verso l’Oasi Zegna.
I paesaggi sono molto belli, ricchi di storia e cultura, ma anche spiritualità e curiosità gastronomiche che a breve ti dirò. La classificazione di questo itinerario è di tipo E (escursionistico), quindi alla portata di tutti con la giusta preparazione tecnica di base.
Le prime due tappe sono le più semplici e via via si sale di difficoltà non solo per la lunghezza ma soprattutto per i dislivelli e sul finire un sentiero dissestato a causa delle recenti piogge (che sicuramente verrà sistemato a breve). È percorribile tutto l’anno grazie alle quote medio-basse ma lo sconsiglio vivamente nel periodo delle piogge a causa del fondo piuttosto fangoso e dei fiumi in piena.
Le tappe del Cammino di Oropa
Le tappe sono piuttosto brevi, dai 16 ai 20 km, di difficoltà crescente. Per intraprendere il cammino occorre la credenziale del pellegrino che può essere richiesta all’Associazione Amici della Via Francigena, alla Casa del Movimento Lento oppure, come abbiamo fatto noi, all’ostello di Santhià: Santhià sulla Via Francigena, Via Madonnetta, 2 (di fianco al campanile della chiesa parrocchiale, in piazza Roma) o Corso Nuova Italia 134 (altro lato dell’edificio) – Tel. 366.4404253. Possibilità di pernotto a donativo, consegna e timbratura credenziali (se trovi chiuso chiedi al bar in piazza).
Puoi arrivare al punto di partenza sia in treno, scendendo a Santhià, che in macchina e parcheggiando accanto alla stazione, dove troverai diverse possibilità gratuite. Il ritorno da Oropa può essere effettuato con i bus pubblici fino a Biella e da lì in treno fino a Santhià (mezz’ora circa).
Giorno 1: Santhià – Roppolo
Traccia scaricabile e dati tecnici
Si cammina lungo la Via Francigena, in senso opposto al normale corso, per questo motivo vedrai tanti pellegrini “nella direzione sbagliata”. Si passa l’abitato di Cavaglià nei pressi del Lago di Viverone e si giunge a Roppolo, con il suo bel castello e il pernotto dotato di ogni comfort alla Casa del Movimento Lento.
Qui abbiamo mangiato un favoloso pesto all’aglio orsino, erba spontanea colta in giornata. Ce ne siamo innamorati e io mi sono ripromessa di fare scorte ogni volta che lo trovo passeggiando per i boschi. Ti consiglio di approfondire l’argomento e di mandarmi una foto con i tuoi risultati culinari 🙂
Per quanto riguarda i ristori noi abbiamo trovato un agriturismo lungo la via, ma abbiamo avuto una brutta esperienza che puoi leggere in questo articolo. Per dare il nostro punto di vista sulla situazione riprendo le parole di Surio (mio compagno di viaggio insieme a Cristiano):
“Una situazione assurda e poco giustificabile, che però non deve mettere in cattiva luce la zona e il cammino stesso. Ne è la riprova la calorosa accoglienza che abbiamo ricevuto poco dopo da persone di cuore, presso la ferramenta”. Come spesso accade (vedi esperienza sulla Via del Sale) in Italia sappiamo farci riconoscere. Un amico blogger (Gianluca Sgaggero) dice che per fortuna ad un rifiuto si è contrapposto un esempio nobile di accoglienza. Certo che essere rimbalzati da un agriturismo e trovare pasto e vino in ferramenta non è da tutti i giorni ?
- Dormire: Alla Casa del Movimento Lento costa 16 Euro con sacco a pelo, 5 Euro per fornitura di lenzuola e asciugamani, 3 Euro per la colazione.
- Mangiare: Ristorante Tarello (chiuso il lunedì e il martedì) – Tel. 0161 987133: menù del pellegrino da 12 a 15 Euro.
Giorno 2: Roppolo – Torrazzo
La tappa ufficiale prevede come meta Sala Biellese ma noi non abbiamo trovato posto per dormire.
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Si cammina tra boschi e colline nella Serra d’Ivrea, l’anfiteatro morenico più grande d’Europa. Il primo centro abitato che si incontra è Ricetto di Viverone, si prosegue per Zimone (acqua e bar disponibili) e si arriva al Monastero di Bose, formato da monaci e monache appartenenti a due ordini cristiani diversi, che convivono insieme in questo luogo spirituale immerso nel verde (si respira una pace incredibile).
Poco accanto non perderti la Chiesa Romanica di San Secondo, del secolo XI. Rimane un esempio dell’architettura medievale e contiene degli antichi affreschi. Purtroppo noi l’abbiamo trovata chiusa ma anche dall’esterno emana una bellissima energia. In questa chiesa si tengono tanti concerti di musica antica a lume di candela, evento che non mi sarei persa per nulla al mondo (ho una scusa per tornare).
Si continua per Ricetto di Magnano, piccolo e caratteristico borgo dove ci si può concedere una pausa mangiando al Borgo Antico, e una visita al Mulino Ottino, risalente al 1938, quando Carrera Ottino, donna forte e determinata, fece installare un impianto innovativo per l’epoca. Oggi i discendenti diretti (Pietro e il figlio Ludovico) macinano e producono farine di alta qualità.
Hanno anche dei locali molto belli e dotati di ogni comfort che mettono a disposizione per dormire (ci sono anche due cagnolini super coccoloni).
Ludovico è stato così gentile da regalarci un kg di polenta, di cui vado pazza, che ci siamo portati nello zaino per tutto il restante cammino :D. Si prosegue per boschi fino a Sala Biellese o Torrazzo.
- Dormire: Camping della Serra, via Burolo 4, Torrazzo (a circa 3 km da Sala Biellese). Tel. Ufficio: 015.2551142. Cell. 331.8834146. E-mail: sergioloren@virgilio.it OPPURE Sala Biellese – B & B “Il Raglio”, via per Zubiena 23. Tel. 015.2551126. Cell. 348.4742320. E-mail: avio047@yahoo.it
- Mangiare: conviene arrangiarsi lungo il tragitto
Giorno 3: Torrazzo – Santuario di Graglia
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Anche in questa tappa del Cammino di Oropa si cammina per boschi e prati. Lo sfondo è di casolari in attività e più in lontananza le Alpi Biellesi. Nel primo abitato, Donato, si trovano fontanelle, bar e alimentari così da poter proseguire verso Graglia con le giuste scorte. Dormire al Santuario di Graglia è una bellissima esperienza. Loro stessi dicono:
“il santuario propone soggiorni riposanti e carichi di spiritualità, in ambienti eleganti arredati con stile all’insegna della tranquillità. L’ambiente circostante il Santuario é sempre stato particolarmente accogliente. Luogo ideale per coloro che desiderano avere momenti di serenità. Situato a ridosso delle Prealpi Biellesi a pochi chilometri da Biella, è uno dei più importanti santuari mariani del Piemonte.”
Il silenzio e la vista panoramica fanno la differenza ristorando le fatiche di noi pellegrini dopo giorni di cammino 🙂
- Dormire: Santuario di Graglia – Tel. 015 442200 – 328 5827556 Lina – Pernottamento per chi usa le proprie lenzuola o sacco a pelo e asciugamani a 12 Euro a notte. 16 Euro se servono lenzuola e asciugamani.
- Mangiare: Cena e colazione al ristorante del Santuario, prezzo indicativo cena completa 15-20 Euro. Chiuso il martedì.
Giorno 4: Santuario di Graglia – Santuario di Oropa
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Si arriva alla meta finale e l’emozione si fa sentire. Il percorso non è semplice e consiglio di partire al mattino presto. Si prosegue su mulattiere, guadando fiumi che possono essere in secca o in piena a seconda del periodo stagionale scelto per intraprendere la Via. Si attraversa Sordevolo e si procede nella natura più bella, affrontando continui saliscendi. Da Favaro ci si immette sul sentiero D1 e si procede in continua salita fino al santuario, che sembra non arrivare mai.
Il santuario di Oropa è davvero bello e ricco di storie interessanti. Non dimenticare di assaggiare la polenta concia alla latteria e se ti fermi qualche giorno ti consiglio di salire al Lago del Mucrone, uno dei trekking più belli della zona.
Come detto, il sentiero non è semplice e noi abbiamo dovuto affrontarlo nel periodo delle piogge, con un fiume in piena difficile da attraversare. Il fango è tanto e io sono scivolata (non ci si fa mancare nulla), quindi consiglio ai meno allenati o ai più stanchi di immettersi sulla via alternativa: la variante della tramvia, che prevede sul finale 1 km di asfalto piuttosto trafficato.
Una volta giunti al santuario non bisogna dimenticarsi di passare all’info Point per richiedere il testimonium e l’ultimo timbro sulla credenziale. Complimenti, obiettivo raggiunto! 🙂
- Dormire: Santuario di Oropa – (Rivolgersi all’Ufficio Accoglienza per ritirare il Testimonium) – Tel. 015 2555 1200. Foresteria con 500 posti letto, a vari livelli di prezzo, vari ristoranti in zona.
- Mangiare: la latteria del santuario e il locali attorno offrono ampia scelta.
Consigli tecnici per affrontare il Cammino di Oropa
Oltre ai miei percorsi scaricabili ai link indicati sopra, su Strava, esiste l’app ufficiale: Piemonte Ways.
Di recente è uscita la guida cartacea edita da Terre di Mezzo che potrai acquistare a questo link.
Un discorso a parte va fatto sulla segnaletica, che è inconfondibile per via di un simbolo nero, circolare, con scritta Cammino di Oropa su fondo giallo.
Essendo fascette adesive può capitare che qualcuna si sia persa o che non si più ben visibile. Il team che se ne occupa tiene costantemente controllato il percorso ma se dovessi riscontrare alcune difficoltà puoi andare sul sicuro grazie alla tecnologia, con i tracciati messi a disposizione. In alcuni tratti la linea telefonica non prende bene, se puoi scaricati le mappe offline.
Equipaggiamento per il Cammino di Oropa
Io viaggio molto leggera, ed in questo cammino ho alloggiato senza sacco a pelo, usufruendo della biancheria messa a disposizione dai B&B. Tenendo conto di questo ti elenco la mia attrezzatura:
- Zaino da almeno 30 l
- Bacchette da trekking, utili nei dislivelli
- Biancheria intima
- 3 o 4 paia di calze da running. Le preferisco a quelle da trekking perché sono sottili e ben ferme sul piede.
- Un pantalone lungo e uno corto, poi dipende sempre da quando partirai e da come sei abituato.
- 3 o 4 t-shirt tecniche
- Una maglietta di cotone per dormire
- Felpa
- K-way indispensabile + coprizaino. Altrimenti una mantella antipioggia.
- Buff scaldacollo. Io li uso molto perché se sudo li metto in testa e se ho freddo al collo, semplice ma efficace. Sono anche degli ottimi asciugamani in alcune occasioni
- Ciabatte. Se puoi investi nelle Birkenstock che sono davvero riposanti per i piedi dopo molti km di cammino (e durano una vita).
- Beauty
- Coltellino svizzero, lo porto sempre come anche lo spray al peperoncino, ma valuta tu (ti sarà più semplice raccogliere l’aglio orsino).
- Scarpe. Io ho usato le Salomon SpeedCross 5 che ho trovato ottime sul fango ma non sulla roccia bagnata.
- GoPro Hero 7, con il suo eccellente stabilizzatore e le dimensioni ridotte non ho avuto bisogno di altro per registrare i video.
- Un libro. Se vuoi portarne uno ti consiglio Orme di Robyn Davidson: Una donna, 4 cammelli e un cane nel deserto australiano.
- La guida ufficiale del Cammino di Oropa
Qui sotto il video con il percorso ripreso in live, con i miei fantastici compagni di cammino Cristiano e Surio. Buon cammino!
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