Cosa accomuna il Conte di Montecristo e l’uomo dalla maschera di ferro?
In questo post ti farò fare un piccolo viaggio nel passato, per meglio comprendere i luoghi di cui ti parlo oggi.
Andiamo a visitare l’Arcipelago delle Isole Frioul, accanto a Marsiglia.
Un po’ di storia
Immagina di essere nel 1700 e di essere un viaggiatore, magari un mercante che naviga da porto a porto alla ricerca di potenziali clienti.
Di sicuro vorrai approdare a Marsiglia, centro portuale di grande importanza, dove ogni giorno arrivano grandi velieri colmi di merce e persone da tutto il mondo, soprattutto Africa e Oriente.
Qui ci sono delle regole, chi arriva dev’essere messo in quarantena insieme a tutto ciò che ha portato con sè e per questo motivo verrai portato sulle Isole Frioul, dove è stato costruito un grande ospedale a tal proposito: l’Hopital Caroline.
Questo non ha impedito che, nel 1720 la peste si diffondesse a macchia d’olio, decimando la popolazione. Ma di questo parleremo fra poco.
L’arcipelago delle isole frioul
E’ costituito dalle isole di Ratonneau, Pomègues, If e Tiboulen e fa parte del Parco Nazionale delle Calanques, facilmente accessibile dal Vecchio Porto di Marsiglia.
Scolpito da venti e maree, questo massiccio di calcare bianco, battuto dall’erosione e dal tempo, si presenta alla vista come un deserto di roccia, ma credimi… è tutto meno che deserto.
Piante e animali si sono adattati perfettamente alle difficili condizioni climatiche, nonostante questo sia il punto più secco della Francia.
Camminando tra roccia e rovine antiche si scorge un mare cristallino, colorato di blu e verde smeraldo ed è qui sotto che si trova un ricco patrimonio naturale dalle forme e i colori più strani.
Goditi il bagno e le immersioni.
Io mi sono dedicata ad una camminata per raggiungere le rovine, da lassù la vista è molto bella e non molto visitata dai turisti che preferiscono prendere il trenino a 4 euro e vederle di passaggio (il trenino non si ferma ma compie un giro panoramico).
Il castello d’If
Amo il romanzo di Dumas “Il conte di Montecristo“, pensa che ha ispirato ben 23 film dal 1907 in poi!
E’ è stato molto emozionante per me poter camminare nel luogo di detenzione del mio eroe Edmond Dantès, per me questo castello era un luogo mitico e dovevo assolutamente visitarlo.
Torniamo ancora un attimo nel passato.
Immagina di essere tu il responsabile dello scoppio della peste e di venire condannato alla prigionia su di un isolotto, con una grigia fortezza e nient’altro che quella.
Questa fortezza/prigione era dotata di Pistole, stanze decenti a pagamento situate al primo piano, con camino e finestre vista mare.
Le segrete, con celle prive di finestre e servizi igenici, erano destinate ai prigionieri più poveri e pare che la vita massima stimata fosse di appena 9 mesi.
Ricordi il film “La maschera di ferro” con Leonardo Di Caprio? Beh, il personaggio reale è stato rinchiuso qui e aveva la cella più confortevole di tutte. Il conte di Montecristo, nonostante fosse un personaggio inventato, come tanti altri ha passato gli anni nelle segrete del castello.
Immagina di vivere rinchiuso il resto dei tuoi giorni.
Da qui era impossibile evadere e se oggi è il paradiso dei fotografi, allora era il luogo dell’oblio.
Il castello d’If nacque per proteggere le coste da possibili invasioni, ma non fu mai attaccato e venne riadattato a prigione.
Il panorama su Marsiglia è eccezionale e il mare presenta delle sfumature molto intense. Ad oggi il castello è incluso nel Parco Nazionale delle Calanques e sulle pareti si scorgono tante incisioni lasciate dai detenuti che… dovevano passare il tempo in qualche modo.
Il rinoceronte incarcerato
Piccola e crudele curiosità…
Nel 1513 un re indiano regalò un rinoceronte al re del Portogallo, strappandolo dal suo ambiente naturale come si usava ai tempi.
Il re del Portogallo decise a sua volta di regalare il povero animale a papa Leone X e lo fece partire su una nave per Roma, che fece scalo a Marsiglia nel 1516.
Venne portato in una cella d’If, dove molti curiosi, tra cui il re di Francia, corsero ad ammirarlo (fino ad allora era un animale sconosciuto per i francesi). Dopo alcune settimane il papa lo ricevette, ma impagliato.
Ci sono due teorie: la prima (letta sui tabelloni della cella) indica che l’animale morì di freddo lì dentro.
La seconda teoria (letta sulla guida fornita all’ingresso) indica che l’animale morì sulla nave a causa di una forte tempesta che catapultò il bastimento sugli scogli.
Forse è morto di freddo nella nave mentre veniva catapultata sugli scogli intorno alla cella?? Mistero.
Come arrivare alle isole Frioul
Alle banchine del Porto Vecchio di Marsiglia si trovano navette marittime per le Calanques e If, si chiamano Frioul If Express.
Si può girare liberamente per le Frioul ma per accedere al castello d’If bisogna pagare un biglietto d’ingresso, nel mio caso sono stati 6 euro.
Consigli finali
So che molti visitano Marsiglia ma non altrettanti l’Arcipelago delle Isole Frioul.
Io cerco sempre di riservarmi del tempo per una parte naturalistica anche se visito delle città, perché lì si nascondono le bellezze più autentiche e particolari di un luogo, a mio parere.
Capisco che questo non è sempre possibile ma il mio consiglio è di visitare questi posti, che sia per una giornata in spiaggia o una gita culturale è una zona che merita di essere presa in considerazione, inoltre non porta via troppo tempo. Facendo i giri sopra descritti, con calma, ci ho impiegato una mattina.
Cosa ne pensi dell’Arcipelago delle Isole Frioul? Fammelo sapere nei commenti qui sotto.
Qui trovi le altre tappe de La Via dei Colori:
Anonimo
Il Conte di Montecristo non è un’invenzione. L’uomo in carne e ossa che ispirò ad Alexandre Dumas la figura di Edmond Dantès fu il padre, Thomas Alexandre Davy de la Pailleterie detto “il Generale Dumas” , che nel 1799 venne imprigionato nel Castello Aragonese di Taranto, diventato nel celebre romanzo il Castel d’If. Proprio nel Castello Aragonese di Taranto il 10 settembre 2020 è stata inaugurata una mostra curata da Tonio Attino con le illustrazioni di Nico Pillinini, un percorso narrativo che descrive la prigionia tarantina dell’ufficiale napoleonico, trasformato in eroe letterario dal figlio. La mostra è sempre visitabile : vi aspettiamo !!
Altre notizie sulla pagina FB “Francesco Ma”.
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Marika
Ho letto anche io su Wikipedia il testo che mi hai incollato qui, ma il romanzo è solo parzialmente ispirato a fatti reali, certamente il racconto che amiamo non è realistico così come non esiste una cella appartenuta a quel personaggio.
Tra l’altro, nel castello è ampiamente raccontata questa vicenda grazie ad alcuni pannelli
valekappa90
Assolutamente!! Spero di riuscire ad andarci il prima possibile 🙂
valekappa90
Anche io amo Il conte di Montecristo (il romanzo di Dumas intendo).. l’ho divorato! E da quel momento mi è rimasto il fortissimo desiderio di esplorare i luoghi in cui è ambientato. Che bell’esperienza hai fatto ❤ Ho letto il tuo racconto tutto d’un fiato e basta, ho deciso che voglio andare anche io a scoprire di persona i misteri di questo arcipelago!
Marika
Ma grande! !! Sono molto felice di questa cosa 🙂 mi farai sapere?