Il Cammino di Oropa Orientale è una straordinaria via di pellegrinaggio che attraversa le maestose montagne delle Alpi Biellesi, offrendo ai camminatori un’esperienza unica di connessione con la natura e una profonda dimensione spirituale. Questo percorso, immerso in paesaggi mozzafiato e arricchito da siti storici e religiosi, offre un’opportunità per riflettere, rilassarsi e ricaricare le energie in un ambiente sereno e rigenerante. Scopriamo insieme le meraviglie del Cammino di Oropa Orientale.

Storia e significato spirituale
Il Cammino di Oropa Orientale è parte di un percorso più ampio che conduce alla Basilica di Oropa, uno dei principali luoghi di culto mariano in Italia. Il Santuario di Oropa, situato nelle alpi Biellesi a 1200 metri, è un importante punto di arrivo per i pellegrini che intraprendono il Cammino. La sua storia risale al quarto secolo e la sua fama è legata alla statua miracolosa della Madonna Nera, oggetto di venerazione e devozione da secoli.
Percorso e attrazioni
Il Cammino di Oropa Orientale si snoda per circa 35 chilometri attraverso sentieri segnalati con il simbolo del percorso e le frecce gialle/nere e panorami spettacolari. Il percorso offre un mix affascinante di natura incontaminata, borghi storici e luoghi di interesse spirituale. Durante il cammino, i pellegrini avranno l’opportunità di attraversare boschi, prati alpini e fiumi cristallini.
Ho affrontato il viaggio con Enrico De Luca, conosciuto per il suo grande contributo a Viaggi e Miraggi e, ora, per aver creduto in questo percorso. In realtà ha un sacco di progetti in cantiere, e le sue idee sono stupende. Tenetelo d’occhio, soprattutto se apprezzate le pratiche di Forest Bathing!
Ospitalità lungo il percorso
Lungo il Cammino di Oropa Orientale, i camminatori troveranno accoglienti strutture ricettive come rifugi e bed and breakfast, dove potranno riposarsi e rifocillarsi. Questi luoghi offrono anche l’opportunità di interagire con altri pellegrini provenienti da diverse parti del mondo, condividendo storie, esperienze e motivazioni personali.
Consiglio personale: prenotate le strutture per tempo, non improvvisate.
E’ possibile prenotare le strutture di accoglienza tramite il Centro Prenotazioni del Cammino di Oropa, gestito dall’associazione Movimento Lento, che ha contribuito a tracciare e ideare il Cammino e che se ne prende cura insieme ai partner del progetto.
Consigli pratici
Per affrontare il Cammino di Oropa Orientale in modo sicuro ed efficace, è consigliabile prepararsi adeguatamente. Se sei un pellegrino esperto e hai già percorso le altre varianti dei Cammini di Oropa (in tutto ci sono 4 tratte), saprai già cosa aspettarti lungo il percorso. Se come me questa è la tua terza esperienza e ti manca solo la variante valdostana, sarai consapevole dell’importanza di una buona preparazione fisica e mentale. Assicurati di indossare scarpe comode e adatte al trekking e di avere un equipaggiamento adeguato per il clima ballerino e il terreno misto che affronterai lungo il percorso.
Qui puoi vedere i miei precedenti viaggi:


L’itinerario ufficiale del Cammino di Oropa Orientale è di 4 giorni e lo puoi trovare nel sito ufficiale (scarica le tracce perché potresti avere problemi con la segnaletica). Io ho preferito dividerlo in 3 giorni. In tanti mi avete chiesto se è fattibile in due giorni, secondo me non ha senso correre quando siamo in viaggio per assaporare la lentezza, ma se vuoi farlo in 2 giorni probabilmente hai già una preparazione tale che ti consente di affrontare ritmi e dislivelli massacranti, fai tu.
Ecco il mio racconto di viaggio:
Prima tappa: Vallemosso – Alpe Moncerchio
La prima tappa del Cammino di Oropa Orientale mi ha portata da Vallemosso all’Alpe Moncerchio, immersa nell’Oasi Zegna. E’ un’esperienza di scoperta continua.
Il primo sito di interesse storico che trovo è il Santuario della Brughiera, dove incrocio Alice Mometti che prosegue una parte di cammino insieme a me e Enrico.
Mentre si avanza lungo il percorso, ci si trova dentro una fitta vegetazione, circondati da un autentico silenzio e da una rigogliosa natura che si estende all’orizzonte.
Durante questa tappa, ho avuto l’opportunità di sperimentare il silenzio in modo ancora più profondo quando ho varcato la soglia della Val Sessera. Questa valle è considerata una delle zone più selvagge d’Italia, dove la natura regna sovrana e il paesaggio offre una bellezza quasi incontaminata.
L’atmosfera che ci avvolge è magica. Il silenzio assoluto, interrotto solo dai suoni della natura, trasmette un senso di pace e di connessione profonda con l’ambiente circostante. Questa esperienza rende la camminata ancora più intensa e memorabile.
Lasciarsi avvolgere dalla tranquillità è un’esperienza che riempie l’anima di serenità.
L’arrivo all’Alpe Moncerchio, situata nell’Oasi Zegna, è un vero e proprio tesoro. Qui ho avuto l’opportunità di conoscere dei ragazzi pieni di energia che mi hanno offerto esperienze autentiche.
Grazie ad Andrea e Giovanna ho imparato a mungere mucche e capre, ho vissuto l’emozionante esperienza di fare il formaggio con le mie stesse mani, immergendomi nel processo tradizionale che richiede cura e pazienza.
E per completare questa esperienza straordinaria, con Michael ho avuto il privilegio di fare una cavalcata all’imbrunire, esplorando le meraviglie dell’Alpe Moncerchio a dorso di Dunkan. Il panorama mozzafiato e l’atmosfera magica del tramonto hanno reso questa cavalcata un momento indimenticabile.
Questa è la vita che amo, una vita immersa nella natura, ricca di autenticità e scoperta. Il Cammino di Oropa Orientale mi ha regalato esperienze uniche sin dal primo giorno, permettendomi di abbracciare una dimensione di vita che risuona profondamente con la mia anima.
Digressione sul lupo
Durante la camminata, non è raro incrociare fatte (cacche) di lupo, un segno tangibile della presenza di questa affascinante creatura selvaggia. La presenza di tali animali richiama all’attenzione la ricchezza della fauna che popola queste terre.
Sottolineo l’importanza di proteggere gli animali da allevamento e di adattarci con intelligenza alla presenza, ormai inevitabile, del lupo. La convivenza tra questo animale e le attività umane, come l’allevamento, è una sfida complessa che richiede un approccio olistico e responsabile.
È fondamentale adottare misure concrete per proteggere gli animali da allevamento, come il rinforzo dei recinti e l’utilizzo di dispositivi elettronici di allarme. Inoltre, consultarsi con esperti del settore e ricorrere a consulenze specializzate può essere di grande aiuto per individuare le migliori strategie di mitigazione dei conflitti e non dire poi “è colpa del lupo” quando non si ha fatto tutto il possibile per proteggere gli animali. La responsabilità è nostra.
È importante sottolineare che non spetta a noi decidere quali specie debbano essere considerate “A” o “B”. La biodiversità è un equilibrio complesso e ogni creatura riveste un ruolo fondamentale all’interno dell’ecosistema. La nostra responsabilità è quella di adattarci alle dinamiche naturali e promuovere pratiche sostenibili che consentano la coesistenza tra le diverse forme di vita.
C’è da dirlo… dobbiamo anche evitare di esporre i greggi come esche per ottenere risarcimenti statali. Questo approccio non solo è eticamente discutibile, ma non contribuisce alla creazione di una convivenza equilibrata e rispettosa tra l’uomo e la fauna selvatica. Dobbiamo invece puntare sulla prevenzione, adottando misure adeguate e investendo nella formazione e nella sensibilizzazione degli allevatori.
La protezione degli animali da allevamento e la coesistenza con il lupo richiedono uno sforzo collettivo, che coinvolge agricoltori, istituzioni, esperti e comunità locali. Solo attraverso un approccio consapevole, basato sulla conoscenza scientifica e sull’empatia per tutte le forme di vita, possiamo trovare soluzioni sostenibili che garantiscano il benessere degli animali e la conservazione della biodiversità.
Insieme possiamo contribuire a una coesistenza armoniosa tra l’uomo e la natura, ne parlo anche
nel mio ultimo libro.


Seconda tappa: Alpe Moncerchio – San Giovanni d’Andorno
Oggi usciamo dall’Oasi Zegna per entrare nella Val Cervo.
L’Oasi Zegna è un luogo incantevole immerso nella natura, situato nelle montagne del Biellese. Creata dall’imprenditore illuminato Ermenegildo Zegna, rappresenta un vero e proprio paradiso per gli amanti della natura e degli spazi aperti. L’oasi offre una serie di sentieri ben segnalati che attraversano boschi, prati e valli, offrendo panorami mozzafiato e la possibilità di incontrare una ricca varietà di flora e fauna. È un luogo ideale per rilassarsi, fare escursioni e godere della pace e della tranquillità che solo la natura può offrire.
La Valle Cervo è una suggestiva valle situata nella regione del Biellese, caratterizzata da un paesaggio verde e affascinante. Attraversata dal fiume Cervo, la valle è circondata da maestose montagne e ricca di vegetazione rigogliosa. È un luogo ideale per gli amanti della natura e degli sport all’aria aperta, offrendo una vasta rete di sentieri escursionistici che permettono di esplorare i suoi tesori nascosti. La Valle Cervo è anche arricchita da pittoreschi paesini che sembrano fermarsi nel tempo, regalando l’opportunità di scoprire l’autentica vita di montagna e di apprezzare la sua ricca tradizione culturale.
La seconda tappa del Cammino di Oropa Orientale, che va dall’Alpe Moncerchio al Santuario San Giovanni d’Andorno, offre un trekking più intenso e coinvolgente. È la tappa più lunga, ma regala un’esperienza immersa nel fitto bosco, attraversando piccoli paeselli che sembrano fermi nel tempo già da un po’.
Lasciando l’Oasi Zegna, ci si addentra nella suggestiva Valle Cervo, caratterizzata da un paesaggio verde e incantevole. Il percorso conduce anche a Rialmosso, dove si trova Maurizio Foti, un rinomato e appassionato liutaio. Questo artista, forse anche un po’ filosofo, vive circondato da legno, libri di poesie e amici a quattro zampe. Parlare con lui è un’esperienza illuminante e prometto a me stessa di tornare a trovarlo presto.
La tappa si conclude con una salita che porta al maestoso Santuario di San Giovanni d’Andorno. Questa struttura, di dimensioni imponenti, riserva sorprese che non posso svelare completamente, poiché ognuno deve andare a visitarlo di persona. È interessante notare che si può persino raggiungere in macchina. Il santuario si affaccia su un paesaggio verde, offrendo un panorama mozzafiato.
L’accoglienza di Roberta e del suo affettuoso cagnolone Pippo, insieme alla cucina dello chef Lupo, sono dei punti di forza di questa tappa del cammino. Ho avuto l’opportunità di cenare con il mio compagno di avventura, Enrico De Luca, e il Marchese Francesco La Marmora, una figura illustre il cui sangue blu si percepisce dai suoi modi eleganti. Oltre a questo, ho trovato il Marchese una persona simpatica, accogliente e piena di cultura. Vi invito a passare a conoscerlo al Palazzo La Marmora.


Terza tappa: San Giovanni d’Andorno – Santuario di Oropa
La terza e ultima tappa conclusiva della variante del Cammino di Oropa Orientale offre un’esperienza emozionante e suggestiva. Partendo dal Santuario di San Giovanni d’Andorno, ho proseguito il percorso verso il Santuario di Oropa, emergendo dal bosco e godendo di panorami mozzafiato sullo “Stelvio piemontese”.
Durante il tragitto, ho attraversato la suggestiva Galleria Rosazza, e ancora una volta ho avuto l’opportunità di fare incontri magici lungo il cammino. In particolare, ho incontrato Simona, gestrice del Rifugio Galleria Rosazza, che sembra una strega d’altri tempi. Oltre a offrire cibo genuino, Simona propone letture interessanti e crea un’atmosfera davvero incantevole.
L’emozione di avvicinarsi alla fine di un cammino è sempre intensa. Una volta giunta al Santuario mi sono seduta ad osservare i viandanti che arrivavano con gli occhi pieni di emozione, consapevoli di aver compiuto un viaggio unico e significativo. È un momento speciale in cui si può riflettere sulle sfide affrontate e sulle scoperte fatte lungo la strada.
Al Santuario di Oropa, consiglio vivamente di prendere parte a una visita guidata di questo luogo mistico e imponente, io l’ho fatta con Linda. Il santuario è ricco di segreti da scoprire, e una guida esperta può arricchirci con informazioni storiche e culturali affascinanti.
Il Santuario di Oropa è un’opera architettonica di grande bellezza. La sua facciata imponente e gli interni riccamente decorati trasmettono una sensazione di sacralità e spiritualità. Gli affreschi, le opere d’arte e gli altari presenti all’interno del santuario sono testimonianze della profonda fede e devozione che caratterizzano questo luogo.
Oltre al valore religioso, il Santuario di Oropa è anche un luogo di straordinaria bellezza naturale, per godere di queste bellezze vale la pena fermarsi a dormire l’ultima notte.
Circondato da boschi rigogliosi e montagne maestose, offre ai visitatori panorami mozzafiato e la possibilità di immergersi nella tranquillità e nella serenità della natura.
Che tu sia un pellegrino in cerca di spiritualità, un amante dell’arte e dell’architettura o
semplicemente un visitatore curioso, il Santuario di Oropa ti accoglie con le sue porte aperte.
Numerosi servizi sono offerti ai visitatori, compresi alloggi, ristoranti e negozi che propongono prodotti artigianali e legati alla tradizione del santuario.
A tal proposito, non perdetevi l’opportunità di gustare un Mucroncino al Caffè Deiro. Simone, il gestore, è una vera potenza!
Se non ne hai abbastanza, e hai bisogno di un altro motivo per visitare questo luogo, valuta una passeggiata defaticante al Sacro Monte di Oropa, adiacente al santuario. Questo complesso architettonico offre un percorso a spirale che porta alla sommità della montagna, passando per 12 cappelle che raccontano episodi della storia cristiana. Doveroso aggiungere che regala anche panorami mozzafiato sulla valle circostante, offrendo la possibilità di fare una pausa e scattare qualche foto da cartolina. Un luogo ideale per unire la contemplazione spirituale alla bellezza della natura.
Fatto l’ultimo timbro sulla credenziale e ritirato il testimonium, attendo il bus che mi riporterà in stazione.


Informazioni tecniche
Lunghezza delle tappe e dislivelli
- Tappa 1 da Vallemosso a Bocchetto Sessera: 13,5 km – salita 1.038 m – discesa 95 m
- Variante da Vallemosso a Brughiera: 4,9 km – salita 288 m, discesa 22 m
- Tappa 2 da Bocchetto Sessera al Santuario di San Giovanni d’Andorno: 11,8 km – salita 459 m,
discesa 817 m - Tappa 3 dal Santuario di San Giovanni a Oropa: 7,7 km – salita 483 m, discesa 351 m
Mezzi pubblici, credenziale, testimonium e timbri
La partenza ufficiale è dal paese di Vallemosso (BI), raggiungibile da Biella con la linea 300 degli autobus ATAP. Le credenziali si possono ritirare a Vallemosso presso la tabaccheria “SperumAnBen” in via Roma 6 (aperta tutti i giorni), dove è possibile anche farsi timbrare la prima tappa del cammino sulla credenziale.
Gli altri timbri si trovano al Santuario della Brughiera, a quello di San Giovanni e al Santuario di Oropa.
Il testimonium viene rilasciato dal Santuario di Oropa, che è collegato alla Stazione ferroviaria di Biella San Paolo da un autobus urbano, che parte ogni 2 ore circa. I biglietti possono essere acquistati presso la reception del Santuario. Orari e informazioni su www.atapspa.it.
Anche Vallemosso è collegato alla Stazione ferroviaria di Biella San Paolo da un autobus urbano, che parte ogni ora circa. I biglietti possono essere acquistati presso la già nominata Tabaccheria SperumAnBen in Via Roma, 6 a Vallemosso. L’autobus numero 300 che parte da Biella ferma anche a Cossato.


E ora? Mi manca solo la variante valdostana dei Cammini di Oropa, chissà cosa riserverà questa ultima avventura!
Per coloro che mi hanno seguito nelle mie precedenti esperienze lungo i Cammini di Oropa, sapranno che il mio volto rivela l’entusiasmo e la gioia che provo quando un viaggio mi rapisce. E posso affermare con certezza che il Cammino di Oropa Orientale è diventato il mio percorso preferito tra i tre che ho avuto il privilegio di esplorare. È un trekking che presenta dislivelli e quote in aumento, rendendolo più “grezzo” rispetto alle altre varianti, anche perché è appena stato inaugurato. Tuttavia, è proprio questa sua autenticità e freschezza che lo rendono così affascinante. Questo percorso ha ancora bisogno di camminatori come noi per crescere e svilupparsi come merita, ma proprio questa sfida rende l’avventura ancora più appagante.
Amo profondamente questo modo di esplorare il mondo, immerso nella natura selvaggia e affrontando le sfide che il percorso ci presenta. Il Cammino di Oropa Orientale vi stupirà, vi arricchirà e vi porterà a scoprire angoli nascosti e meraviglie che renderanno il vostro viaggio indimenticabile.
Preparatevi per questa avventura e unitevi a me nel far crescere e valorizzare il Cammino di Oropa Orientale. Sono sicura che rimarrete affascinati da questa straordinaria esperienza.
Buon cammino!
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